2012-03-14 10:42:09

Mons. Frisina, la Divina Commedia non è intollerante


RealAudioMP3 "Dante ha sempre scatenato grandi passioni anche perché lui stesso era un uomo di grandi passioni. Il testo di Dante è onnicomprensivo di tutta la cultura del Medioevo e contiene perciò anche elementi datati, ma dal contenuto eterno. E' la teologia cristiana fatta poesia. Io capisco certe reazioni ma sono le stesse reazioni che possono esserci a volte di fronte al Magistero della Chiesa". Così Mons. Marco Frisina - Presidente della Commissione di Arte Sacra della diocesi di Roma, maestro compositore che ha musicato la Divina Commedia portando in scena dal 2007 uno spettacolo altamente suggestivo con musiche che spaziano dai canti gregoriani fino al blues e al rock - commenta la richiesta del gruppo 'Gherush92' di bandire l'opera del sommo poeta dalle scuole perché ritenuta antisemita, islamofoba, omofoba, razzista. "Non c’è intolleranza nella Divina Commedia. Basti considerare che Dante, in pieno periodo di crociate, mette il saladino tra gli spiriti magni del Limbo oppure grandi autori come Avicenna o filosofi del mondo arabo non nell’Inferno ma proprio in quel Limbo insieme ad altri uomini dell’Occidente. Io credo che Dante davvero – come sottolinea il cardinal Ravasi – è un nodo d’oro che unisce le culture. Perché in lui poesia, cultura, storia e umanità, nel senso più alto del termine, si incontrano. Credo che chi vorrebbe bandirlo - prosegue il M° Frisina - non conosca davvero Dante e non abbia letto davvero il poema. In modo strumentale e con un pò di superficialità si colpisce la cultura cristiana nei suoi aspetti così sublimi, come è il caso di Dante. E’ facile accusare di omofobia Dante ma bisognerebbe allora accusare di omofobia l'intera cultura dell’Occidente. E’ interessante peraltro constatare con quanta attenzione umana Dante guarda alle anime del Purgatorio o ai dannati. E quanta compassione esprime nei confronti di grandi peccatori. L'incontro con loro lo porta davvero alla commozione. Non è dunque pensabile usare dei criteri contemporanei di fronte a un mondo, come quello medievale, che in Dante trova un esponente in realtà così illuminato e aperto". Sulla necessità di rendere più stimolante l'insegnamento di Dante a scuola, Mons. Frisina ricorda alcuni aneddoti tratti dalla messa in scena de La Divina Commedia. L'Opera. " Quando lo spettacolo rimase a Roma per quattro mesi consecutivi, abbiamo registrato la presenza di 80mila studenti. Giovanissimi anche, delle elementari e delle medie. Erano letteralmente affascinati. Certo, era la mediazione della musica che li prendeva molto, ma in fondo era Dante stesso che li rapiva. Ricordo che realizzarono anche dei brevi temi o dei disegni, notando dei particolari danteschi inaspettati, proprio perché l'autore fiorentino gli veniva offerto in maniera comprensibile e coinvolgente. Perché Dante, in ultima analisi, riesce a toccare il cuore dei giovani". (di Antonella Palermo)









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