Il Papa all’udienza generale: imparare da Maria a pregare non solo nel bisogno e non
solo per se stessi
All’udienza generale in Piazza San Pietro, Benedetto XVI si è soffermato sulla presenza
orante di Maria nel cammino iniziale della Chiesa. Parlando ad oltre 20 mila fedeli,
il Papa ha sottolineato che anche oggi siamo chiamati a seguire l’esempio della Madre
di Gesù che ci invita a pregare sempre e non solo in situazioni di bisogno. A margine
dell’udienza, il Pontefice ha benedetto la “fiaccola benedettina della pace” di ritorno
da Malta. Il servizio di Alessandro Gisotti:
Non si può
“parlare di Chiesa se non è presente Maria”: è quanto sottolineato dal Papa all’udienza
generale tutta dedicata al ruolo della Vergine nella vita della Chiesa. Ha così evidenziato
che la “presenza della Madre di Dio” con gli Apostoli dopo l’Ascensione non è una
semplice annotazione storica, “ma assume un significato di grande valore”, perché
con Maria condivide “ciò che vi è di più prezioso: la memoria viva di Gesù nella preghiera”:
“Se
non c’è Chiesa senza Pentecoste, non c’è neanche Pentecoste senza la Madre di Gesù,
perché Lei ha vissuto in modo unico ciò che la Chiesa sperimenta ogni giorno sotto
l’azione dello Spirito Santo”.
E ha rammentato come il Concilio Vaticano
II abbia proprio voluto sottolineare in modo particolare questo legame “che si manifesta
visibilmente nel pregare insieme di Maria e degli Apostoli, nello stesso luogo, in
attesa dello Spirito Santo”. Il posto privilegiato di Maria, ha ribadito il Papa,
è dunque la Chiesa:
“Venerare la Madre di Gesù nella Chiesa significa allora
imparare da Lei ad essere comunità che prega: è questa una delle note essenziali della
prima descrizione della comunità cristiana delineata negli Atti degli Apostoli”.
Spesso,
ha osservato, la preghiera “è dettata da situazioni di difficoltà, da problemi personali
che portano a rivolgersi al Signore per avere luce, conforto e aiuto”:
“Maria
invita ad aprire le dimensioni della preghiera a rivolgersi a Dio non solamente nel
bisogno e non solo per se stessi, ma in modo unanime, perseverante, fedele con un
‘cuore solo e un’anima sola’”.
Quindi, il Papa ha invitato i fedeli ad
affidare a Maria “ogni fase di passaggio” dell’esistenza “personale ed ecclesiale”:
“Maria
ci insegna la necessità della preghiera e ci indica come solo con un legame costante,
intimo, pieno di amore con suo Figlio, possiamo uscire dalla ‘nostra casa’ con coraggio,
per raggiungere i confini del mondo e annunciare ovunque il Signore Gesù, Salvatore
del mondo”.
Al termine dell’udienza, il Papa ha benedetto la “fiaccola
benedettina della pace” di ritorno da Malta, accompagnata dall’arcivescovo di Spoleto-Norcia,
Renato Boccardo, e dagli abati di Subiaco e Montecassino, Dom Pietro Vittorelli e
Dom Mauro Meacci. Il luminoso simbolo spirituale del Santo Patrono d’Europa è tornato
dunque a ribadire la sua missione di pace e solidarietà dei popoli di tutte le nazioni.
Il Papa ha inoltre salutato il Patriarca di Bagdad dei Caldei, Emmanuel III Delly,
e il suo vicario Shlemon Warduni. In questi giorni, ricorre il quarto anniversario
dell’uccisione dell’arcivescovo di Mossul, mons. Rahho.