2012-03-13 13:48:09

Unicef e Save the children chiedono la fine delle violenze contro i bambini ad Homs


“È difficile venire a patti con una tale ferocia soprattutto quando sono i bambini a pagare il prezzo più alto per eventi su cui non hanno alcun controllo”: lo ha dichiarato il Direttore regionale Unicef, Maria Calivis, denunciando ieri l‘uccisione in Siria di bambini e donne, i cui corpi sono stati trovati domenica nella città di Homs. “Chiediamo a tutte le parti coinvolte in questa crisi di non venire meno alla loro responsabilità di salvaguardare i bambini" ha aggiunto Calivis che ha espresso analoga preoccupazione per l’escalation di violenza nella Striscia di Gaza e in Israele. Lunedì un ragazzo palestinese di 15 anni è stato ucciso e altri quattro sono stati feriti in un‘esplosione a Gaza dove domenica un palestinese di 12 anni è stato ucciso a seguito di un attacco aereo. Domenica scorsa in Israele, un razzo ha colpito una scuola in quel momento vuota. Le lezioni sono state annullate nel sud del Paese, con problemi per oltre 200.000 studenti israeliani. “Deve essere fatto tutto per proteggere la sicurezza e la vita dei bambini innocenti - ha detto Jean Gough, rappresentante Unicef nei Territori Palestinesi - chiediamo a tutte le parti di proteggere i bambini e di mettere fine alla violenza". Lo scorso anno, 20 bambini palestinesi e 5 israeliani sono stati uccisi a seguito di incidenti legati al conflitto, altri 448 bambini palestinesi e 2 israeliani sono stati feriti. Dal canto suo Valerio Neri, direttore generale di Save the Children Italia ha affermato che in Siria è arrivato il momento di fermare questo eccidio: molti bambini hanno perso la vita e tanti altri vivono quotidianamente sotto la minaccia della violenza, chiusi in casa, tremendamente impauriti da quello che stanno vivendo, e bisognosi di aiuti immediati”. Molte famiglie che hanno lasciato il Paese per rifugiarsi in Libano hanno riferito ai membri dello staff di Save the Children, che sta portando loro assistenza al confine, che ormai la popolazione è allo stremo, senza cibo, acqua e medicine. (R.P.)







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