Senegal: appello della Chiesa per il secondo turno delle presidenziali
Il 25 marzo prossimo i cittadini senegalesi torneranno alle urne per il secondo turno
delle elezioni presidenziali in cui dovranno scegliere tra il Presidente uscente Abdoulaye
Wade e il suo ex Primo Ministro Macky Sall. In vista dello scrutinio, i vescovi, attraverso
la Commissione Giustizia e Pace (Cjp), hanno rivolto un nuovo appello per un voto
calmo e pacifico. In un comunicato ripreso dall’agenzia Apic, la Commissione episcopale
invita inoltre gli elettori “a guardare non solo a quello che dicono i candidati e
a come si presentano, ma a verificare quanto hanno fatto concretamente nei loro precedenti
incarichi”. I cittadini senegalesi – afferma – devono chiedersi quali dei due candidati
sia in grado di assicurare la pace e la concordia nel Paese, di rispondere meglio
ai suoi bisogni e quanto sia capace di dare attenzione ai poveri, ai giovani, ai disoccupati,
ai bisogni del mondo rurale e dei piccoli artigiani. Il comunicato ribadisce infine
l’importanza della capillare opera di informazione e sensibilizzazione dei cittadini
avviata in questi mesi dalla stessa Commissione, in tutti gli ambiti: tra i musulmani
(la maggioranza della popolazione), come tra i cristiani, nelle chiese come nelle
moschee, presso i sindacati, le associazioni giovanili, le scuole e i capi-villaggio.
Un’opera - precisa la Cjp - finalizzata non ad indicare il candidato da votare, ma
ad esortare tutti ad adoperarsi insieme per un voto senza violenza e corruzione, libero
e sicuro. Il primo turno delle presidenziali del 26 febbraio scorso non ha provocato
le violenze che si erano temute alla vigilia. Lo scrutinio era stato infatti preceduto
da contestazioni e disordini contro la ricandidatura per il terzo mandato del Presidente
uscente Wade. Anche per il ballottaggio, la Chiesa cattolica senegalese ha messo
nuovamente in campo 850 osservatori per contribuire a garantire un voto corretto e
risultati senza contestazioni. (L.Z.)