Mons. Farina: i soldi per l'8 x mille sono ben spesi
Da oggi al 16 marzo, a Caserta, il XV Convegno nazionale degli incaricati diocesani
per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica. Un’occasione importante
per confrontarsi e trovare nuovi stimoli. Il vescovo di Caserta, mons. Pietro Farina,
Presidente del Comitato per la promozione del sostegno economico alla Chiesa Cattolica,
mette in luce la necessità di un agire assieme della chiese locali. Alessandro
Guarasci lo ha intervistato
R. – La Chiesa
locale richiama alla concretezza di una visione unitaria. Più parrocchie mettendosi
insieme incominciano a capire che c’è un’unità superiore, cioè che c’è un responsabile,
ovvero il vescovo. Questa presa di coscienza poi farà capire che ci sono chiese sorelle
e la solidarietà di queste chiese sorelle su un territorio, che sarebbe l’Italia,
può diventare sempre più un fatto concreto.
D. - Secondo lei, gli italiani
percepiscono il valore di aiutare anche economicamente la Chiesa?
R. - C’è
una disinformazione sulla realtà anche economica della Chiesa. Da un incontro costante,
a livello locale, di una chiesa locale che riesce piano, piano, nel tempo a programmare
a fare un piano economico, queste cose vengono conosciute progressivamente. Allora
anche gli italiani nel loro insieme avranno questa consapevolezza per aiutare la
Chiesa.
D. - Sappiamo che nei mesi precedenti ci sono state polemiche sull’otto
per mille, però sappiamo che anche gran parte di quelle risorse vanno sia a fin di
bene, sia a fin di evangelizzazione…
R. – A mio avviso, da responsabile lo
posso dire, i soldi che gli italiani danno per l’otto per mille sono i soldi meglio
spesi: in termini molto pratici, dando uno si ritrovano quattro.
D. – Insomma
per lei sarebbe anche una migliore azione di comunicazione di quello che poi la Chiesa
fa?
R. – L’esperienza più che ventennale del servizio dimostra che i nostri
fedeli quando sono bene informati sul significato del valore della promozione del
sostegno economico alla Chiesa cattolica rispondono con generosità e partecipano con
suggerimenti volti a favorire un maggiore coinvolgimento delle comunità stesse. Noi
stiamo ricevendo un sacco di proposte che vengono dalla base, cioè da quelli che hanno
capito e cominciano a essere creativi.