Madagascar: commozione della popolazione per l’appello del Papa
“Ringrazio in modo particolare il Santo Padre, che nel suo appello domenicale si è
fatto ‘voce di chi non ha voce’. Un ringraziamento sentito da parte della mia comunità,
cristiana e civile, a cui ho letto il suo messaggio: la gente era veramente commossa.”
Sono le parole del vescovo di Moramanga, mons. Gaetano Di Pierro, raccolte dall’agenzia
Fides, dopo l’appello di Benedetto XVI per il Madagascar, lanciato all’Angelus di
domenica scorsa. La popolazione del Paese africano infatti continua a vivere difficoltà
enormi in seguito al passaggio del ciclone Giovanna, che il 13 febbraio ha causato
gravi danni in diverse zone del Paese. “Qui in Madagascar - dice mons. Di Pierro all’agenzia
Fides - la gente si dà da fare, ci sono stati dei piccoli aiuti che tuttavia non risolvono
il problema della sopravvivenza di questa popolazione. Ringrazio, a nome della mia
comunità cristiana, tutte le persone, sia qui sul luogo come quelle dall’esterno,
che hanno saputo ‘donare’: il Signore le ricompensi. Anche la nunziatura qui sul posto
ha dato il suo appoggio, sia spirituale che materiale. L’organismo Crs si è fatto
presente fin dal primo momento ed ha dato il suo contributo. La popolazione ha bisogno
di sentirsi amata prima di tutto, e quindi di avere qualche aiuto materiale, come
delle lamiere, che qui costano un quarto dello stipendio di un operaio, per riparare
i loro tetti. Tra le altre necessità, occorrerebbero semi di legumi di ogni genere,
per poterli ripiantare ed avere così un piccolo raccolto assicurato per quest’anno”,
conclude mons. Di Pierro. (R.P.)