India: cristiano ucciso in Orissa, il secondo in un mese
Stillicidio di cristiani uccisi in Orissa: un cristiano di nome Nayak Suryakant è
stato assassinato nel villaggio di Bakingia, nei pressi della città di Raikia, che
si trova nel distretto di Kandhamal, teatro dei noti massacri anticristiani del 2008.
Come riferisce all'agenzia Fides la Chiesa locale, l’omicidio è avvenuto nella notte
del 2 marzo, ma solo ora la notizia è stata diffusa. Si tratta del secondo omicidio
in un mese, dopo che un cattolico è stato ucciso nei giorni scorsi, per accuse di
stregoneria. Suryakant, operaio a giornata, era un fedele della “Chiesa dell'India
del Nord”, di confessione Battista. Viveva con la madre e tre figlie di 5, 7 e 9 anni.
Secondo la ricostruzione riportata dalla Chiesa locale, il 2 marzo, si trovava a Raikia,
insieme con la madre e le tre figlie e, dopo aver ritirato 1.500 rupie (circa 33 dollari)
da una banca, ha fatto delle compere. Sulla via del ritorno, a circa un chilometro
dalla sua abitazione, Nayak si è fermato in casa di un uomo che produce e vende liquori
artigianali, mentre il resto della famiglia è rientrato a casa. Da quel momento si
sono perse le sue tracce. L’indomani i parenti e gli abitanti del villaggio hanno
iniziato a cercarlo, denunciando la scomparsa alla polizia, mentre alcuni abitanti
del villaggio riferivano di averlo visto ubriaco. Dopo altri due giorni di ricerche,
il 6 marzo, il suo cadavere è stato rinvenuto in un pozzo a Pajumaha, nelle vicinanze.
Il corpo riportava fratture a entrambe le mani e ai polsi. La bocca e le labbra erano
gravemente ferite e non aveva più i denti, mentre numerosi lividi erano chiari segni
di percosse. Secondo i parenti della vittima “certamente si tratta di un caso di omicidio”.
Sulla tesi concorda padre Prabodh Pradhan, parroco di Nostra Signora del Rosario a
Raikia: “Questo è il sesto omicidio di cristiani nel distretto di Kandhamal durante
gli ultimi 14 mesi. E’ una questione molto preoccupante”. La comunità locale è allarmata
e impaurita per una serie di omicidi che restano impuniti. (R.P.)