2012-03-12 11:44:05

Legge finanziaria Usa. I vescovi: i tagli non colpiscano i poveri


La tutela della vita e della dignità umana, gli effetti delle scelte di bilancio sui più bisognosi, siano essi poveri, disoccupati, affamati o senza-casa, e la promozione del bene comune soprattutto “dei lavoratori e delle famiglie che faticano a vivere con dignità nell’attuale congiuntura economica”: questi i criteri che dovrebbero guidare il governo e il legislatore nell’approvazione del prossimo bilancio federale. È in sintesi il messaggio che i vescovi degli Stati Uniti hanno rivolto nei giorni scorsi ai rappresentanti e ai senatori del Congresso in due distinte lettere firmate da mons. Stephen Blaire e mons. da Richard Pates, rispettivamente presidenti Commissione per la giustizia nazionale e lo sviluppo umano e della Commissione per la giustizia internazionale e la pace della Conferenza episcopale (Usccb). Le due missive esprimono la preoccupazione dell’Episcopato per i possibili tagli a “programmi vitali che proteggono la vita e la dignità dei poveri e dei vulnerabili”. Il timore è che le pressioni in tal senso cresceranno nel corso dell’iter parlamentare della Finanziaria. “Come vescovi – rilevano i presuli - abbiamo cercato di ricordare al Congresso che queste scelte hanno una rilevanza economica, politica e morale”. Sotto quest’ultimo profilo – sottolineano le due lettere - le future leggi finanziarie “non possono essere incentrate su tagli sproporzionati ai servizi essenziali per i poveri”, ma devono richiedere “sacrifici condivisi da tutti”. In questo senso i presuli appoggiano alcune delle misure proposte dall’Amministrazione Obama per l’anno fiscale 2013 volte a sostenere le categorie più vulnerabili, mentre si oppongono ad altri provvedimenti contenuti nella bozza della Finanziaria presentata lo scorso febbraio che invece penalizzano le famiglie più povere. Analogamente, i vescovi americani chiedono al Congresso di aumentare il sostegno finanziario ai programmi contro la povertà nel mondo, anche razionalizzando l’impiego dei finanziamenti. Le lettere ribadiscono inoltre che “l’accessibilità a un’assistenza sanitaria rispettosa della vita e della libertà religiosa” è una priorità per il Paese e ammoniscono i leader politici a non fare pesare i costi crescenti della sanità sugli anziani vulnerabili, le persone disabili e i poveri. “Come pastori – affermano in conclusione i vescovi americani - vediamo ogni giorno le conseguenze umane delle decisioni di bilancio. Il livello morale di questo dibattito sulla finanziaria non dipende da quale partito vincerà o da quale interesse prevarrà, ma piuttosto da come vengono trattati i disoccupati, gli affamati i senza casa e i poveri”, le cui voci “sono troppo spesso assenti dal dibattito politico”. La ricetta presentata un mese fa da Barack Obama per l'America di domani e dal quale dipenderà anche la sua rielezione a novembre, prevede misure a sostegno della crescita nel nome di un trattamento equo per tutti. I punti qualificanti del progetto di bilancio, dell’ammontare di 3.800 miliardi di dollari, sono: investimenti in scuole e infrastrutture, innalzamento delle tasse per i ricchi, tagli alla Difesa e rinnovata attenzione alla formazione per riportare posti di lavoro sul suolo americano. (A cura di Lisa Zengarini)







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