Laos: funzionari locali intimano ai cristiani di abiurare la propria fede
Funzionari governativi locali, con minacce e intimidazioni, vogliono costringere gruppi
di cristiani laotiani ad abiurare la fede. È quanto accade in “piena violazione della
stessa Costituzione del Laos, che garantisce libertà di culto”, nota in un messaggio
inviato all'agenzia Fides l’Ong “Human Rights Watch for Lao Religious Freedom” (Hrwlrf).
Nelle scorse settimane la polizia ha emesso un provvedimento di espulsione nei confronti
di dieci famiglie cristiane (in tutto 65 fedeli) del villaggio di Hueygong, nel distretto
di Pakoo, nella provincia di Luang Prabang (nel Nord del Laos), dando loro tempo fino
al prossimo 18 marzo 2012 per abiurare la fede cristiana, pena l’espulsione dal Paese.
L'ordine di espulsione è arrivato dopo che il governo distrettuale di Pakoo ha rifiutato
di riconoscere la presenza dei cristiani nel suo distretto, anche se esistono otto
chiese cristiane nel territorio. Secondo zelanti funzionari, per professare la fede
cristiana occorre una approvazione dell’Ufficio distrettuale per gli Affari religiosi.
il responsabile dell’Ufficio Affari religiosi nella provincia di Luang Prabang, Bosuée
Chantuma, ha provato ad intervenire per far ritirare l'ordine di espulsione, ritenendo
che esso non abbia fondamento giuridico e che vi sia un abuso di potere dei funzionari
locali. Episodi di tal genere si stanno moltiplicando: il 2 marzo alcuni dirigenti
del distretto di polizia di Viengphuka (provincia di Luang Namtha) hanno convocato
un cristiano di nome Khamla, convertitosi di recente al cristianesimo in seguito alla
guarigione da una malattia. Lo hanno interrogato, rilasciandolo con un ultimatum:
“Abbandona la religione cristiana o sarai cacciato dal villaggio”. L’ultimatum, notano
fonti di Fides, non si basa su alcuna legge o regolamento. In un altro caso segnalato
a Fides, verificatosi nel gennaio scorso, le autorità del villaggio di Hueysell (nella
provincia di Luang Prabang), dove vivono 14 famiglie cristiane (circa 80 persone),
hanno convocato due leader cristiani, ordinando verbalmente ai cristiani di abbandonare
la loro fede, minacciando punizioni o l’espulsione dal Paese. I fedeli locali non
hanno ceduto alle pressioni e, finora, le autorità del villaggio non hanno portato
a compimento l’espulsione. “Il governo laotiano continua ad affermare che i cittadini
del Laos hanno la libertà di professare una fede a loro scelta ma, nella pratica,
i cittadini cristiani sono sottoposti a interrogatori, molestie e minacce di espulsione
quando esercitano il diritto, costituzionalmente garantito, di professare la fede
cristiana” nota Hrwlrf. L’Ong esorta il governo del Laos a far rispettare la Costituzione,
nonché la Convenzione internazionale sui diritti civili e politici, ratificata dal
governo laotiano. Inoltre si chiede di punire le autorità che abusano del loro potere
e di emanare leggi che sostengano il diritto e la libertà di credere e praticare qualsiasi
fede, senza restrizioni. I cristiani in Laos sono circa 200mila, su 6,4 milioni di
abitanti, in maggioranza buddisti. (R.P.)