2012-03-10 13:54:56

Laos: funzionari locali intimano ai cristiani di abiurare la propria fede


Funzionari governativi locali, con minacce e intimidazioni, vogliono costringere gruppi di cristiani laotiani ad abiurare la fede. È quanto accade in “piena violazione della stessa Costituzione del Laos, che garantisce libertà di culto”, nota in un messaggio inviato all'agenzia Fides l’Ong “Human Rights Watch for Lao Religious Freedom” (Hrwlrf). Nelle scorse settimane la polizia ha emesso un provvedimento di espulsione nei confronti di dieci famiglie cristiane (in tutto 65 fedeli) del villaggio di Hueygong, nel distretto di Pakoo, nella provincia di Luang Prabang (nel Nord del Laos), dando loro tempo fino al prossimo 18 marzo 2012 per abiurare la fede cristiana, pena l’espulsione dal Paese. L'ordine di espulsione è arrivato dopo che il governo distrettuale di Pakoo ha rifiutato di riconoscere la presenza dei cristiani nel suo distretto, anche se esistono otto chiese cristiane nel territorio. Secondo zelanti funzionari, per professare la fede cristiana occorre una approvazione dell’Ufficio distrettuale per gli Affari religiosi. il responsabile dell’Ufficio Affari religiosi nella provincia di Luang Prabang, Bosuée Chantuma, ha provato ad intervenire per far ritirare l'ordine di espulsione, ritenendo che esso non abbia fondamento giuridico e che vi sia un abuso di potere dei funzionari locali. Episodi di tal genere si stanno moltiplicando: il 2 marzo alcuni dirigenti del distretto di polizia di Viengphuka (provincia di Luang Namtha) hanno convocato un cristiano di nome Khamla, convertitosi di recente al cristianesimo in seguito alla guarigione da una malattia. Lo hanno interrogato, rilasciandolo con un ultimatum: “Abbandona la religione cristiana o sarai cacciato dal villaggio”. L’ultimatum, notano fonti di Fides, non si basa su alcuna legge o regolamento. In un altro caso segnalato a Fides, verificatosi nel gennaio scorso, le autorità del villaggio di Hueysell (nella provincia di Luang Prabang), dove vivono 14 famiglie cristiane (circa 80 persone), hanno convocato due leader cristiani, ordinando verbalmente ai cristiani di abbandonare la loro fede, minacciando punizioni o l’espulsione dal Paese. I fedeli locali non hanno ceduto alle pressioni e, finora, le autorità del villaggio non hanno portato a compimento l’espulsione. “Il governo laotiano continua ad affermare che i cittadini del Laos hanno la libertà di professare una fede a loro scelta ma, nella pratica, i cittadini cristiani sono sottoposti a interrogatori, molestie e minacce di espulsione quando esercitano il diritto, costituzionalmente garantito, di professare la fede cristiana” nota Hrwlrf. L’Ong esorta il governo del Laos a far rispettare la Costituzione, nonché la Convenzione internazionale sui diritti civili e politici, ratificata dal governo laotiano. Inoltre si chiede di punire le autorità che abusano del loro potere e di emanare leggi che sostengano il diritto e la libertà di credere e praticare qualsiasi fede, senza restrizioni. I cristiani in Laos sono circa 200mila, su 6,4 milioni di abitanti, in maggioranza buddisti. (R.P.)







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