2012-03-10 12:27:47

In un libro 101 ritratti di donne che hanno fatto l'Italia


Da Santa Caterina da Siena a Grazia Deledda. Da Anita Garibaldi a Rita Levi Montalcini. Sono solo alcuni dei ritratti del libro “101 donne che hanno fatto l’Italia”. Il volume - edito da Newton Compton e presentato ieri nel corso dei "Venerdì di Propaganda" promossi dalla Libreria Editrice Vaticana a Roma - raccoglie le figure femminili più importanti della storia italiana, dal Medioevo ad oggi. Sulle scelte effettuate per la scrittura di questo saggio, Michele Raviart ha intervistato Luciana Scaraffìa, docente di storia contemporanea alla Sapienza e coautrice del volume:RealAudioMP3

R. – I criteri non erano solamente quelli dell’essere famose - tra le donne c’e ovviamente Sofia Loren ed anche Lucrezia Borgia - ma sono state scelte soprattutto per quello che hanno significato e rappresentato nella storia dell’Italia: hanno portato all’apertura di nuovi mestieri ed anche ad un nuovo ruolo della donna nella vita italiana. Ci sono anche donne-simbolo di un cambiamento: le 10 costituenti, ad esempio – tutte e dieci biografate –, non erano tutte note e famose. Alcune di loro hanno lasciato la vita politica subito dopo l’assemblea costituente, però sono molto importanti, a livello simbolico, anche per la loro presenza nella fondazione della nuova Italia.

D. – Possiamo trovare dei tratti comuni delle donne italiane?

R. – Le donne italiane sono state molto “inventive”, sono riuscite ad inventarsi strade nuove. In una società che non era particolarmente favorevole all’emancipazione femminile, le donne italiane sono riuscite ad inventarsi tanti modi per emergere e, molto spesso, a mantenere al contempo famiglia e lavoro. Le donne italiane rinunciano con difficoltà alla famiglia.

D. – Un tratto significativo è anche quello spirituale di alcune donne...

R. – Ci sono state delle grandi Sante italiane, che hanno segnato la storia del cristianesimo non solo dell’Italia ma di tutto il mondo. Ad esempio, Santa Caterina da Siena, la quale è stata simbolo e modello di santità per molte donne come profetessa e modello di autorevolezza nei confronti di uomini importanti. Inoltre, è stata addirittura scelta come modello di donna emancipata da Judith Butler, una suffragetta inglese di inizio Novecento, che ne ha scritto una biografia.

D. – Ci può raccontare una storia che l’ha particolarmente colpita, magari di una donna poco nota?

R. – Posso citare Irma Antonetto, una signora torinese che nel 1946 si è completamente inventata una cosa: degli incontri letterari da fare in tutte le città italiane. Lei invitava un autore, spesso straniero, e lo portava a parlare nei teatri di tutte le grandi città italiane, in modo che gli italiani iniziassero a conoscere gli intellettuali di altri Paesi, vedessero com’erano fatti e come parlavano gli autori dei libri. Uno di questi autori era Herbert Marcuse, che venne invitato prima ancora di diventare famoso. Il suo è stato un importante aiuto dato alla cultura italiana per aprirsi al mondo.

D. – Nella contemporaneità, quali sono le donne che stanno facendo grande l’Italia?

D. – Adesso ce ne sono tantissime. Possiamo trovare tante ricercatrici molto brave. Penso che le donne, in questo momento, stiano entrando dappertutto: abbiamo delle ottime donne-ministro che ci fanno capire qual è la differenza di una donna veramente competente. (vv)







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