Congo-Brazzaville: grave la situazione a una settimana dall’esplosione
Accesso ai servizi igienico-sanitari, mancanza di acqua potabile, ma anche problemi
legati allo smaltimento dei rifiuti e il rischio che si sviluppino epidemie di colera:
sono questi alcune delle emergenze che il Congo si trova ad affrontare dopo la tremenda
esplosione di una settimana fa avvenuta al centro di Brazzaville. “Ci vorranno mesi,
se non di più, prima che gli abitanti ritrovino fiducia e tornino a casa propria –
ha detto alla Misna Moukouri Alain Robert, segretario della Caritas Congo – allora
si aprirà una nuova fase, quella della ricostruzione delle abitazioni i cui tetti
sono saltati via”. La Caritas fa presente che in questo momento la popolazione necessita
soprattutto di beni non deperibili, come kit da cucina, coperte e acqua pulita, da
distribuire ai circa 7500 sfollati presenti negli 11 accampamenti improvvisati, mentre
si calcola che altre 2500 persone abbiano trovato riparo presso familiari e conoscenti.
Grave è il bilancio dei danni delle esplosioni: la parrocchia di San Luigi è andata
completamente distrutta e l’esplosione del deposito di munizioni Mpila ha pesantemente
danneggiato centinaia di abitazioni nel raggio di una decina di km. Gli sminatori
sono ancora al lavoro. Domani, infine, a una settimana dal dramma, si svolgeranno
i funerali delle vittime, 200 finora, ma il bilancio è destinato a essere provvisorio
a causa della presenza di molti feriti gravi. (R.B.)