2012-03-09 14:30:29

India. Ucciso cattolico accusato ingiustamente di stregoneria


Nello Stato indiano dell’Orissa, la conversione al cattolicesimo può costare la vita. È quanto dimostra l’ennesimo omicidio ai danni di un membro della comunità cristiana accusato ingiustamente di praticare la “stregoneria”. Secondo le prime ricostruzioni dei fatti, riportate dall’agenzia Fides, nella tarda serata del 3 marzo scorso, Goresa Mallick, un uomo di circa 50 anni, del villaggio di Salimagocha, aveva partecipato a una riunione con 16 abitanti di un villaggio indù vicino. Dopo aver bevuto insieme, il gruppo stava tornando a casa. A un certo punto, i 16 uomini hanno assalito l'uomo, gli hanno tagliato il collo e hanno poi bruciato il corpo nella foresta. Il giorno dopo, i familiari, venuti a conoscenza dell’episodio, hanno presentato una denuncia alla polizia. Secondo gli inquirenti - che hanno fermato i presunti assassini e stanno continuando le indagini - il movente del delitto è la “stregoneria”. Goresa Mallick lascia moglie e tre figli che negano ogni coinvolgimento di Mallick in pratiche esoteriche. Sulla vicenda ha fatto chiarezza padre Jeebanta Nayak, viceparroco nella chiesa di S. Antonio di Padova, raccontando che l’uomo si era convertito al cattolicesimo da cinque mesi e che non aveva mai praticato la stregoneria. I killer, riferisce padre Nayak alla Fides, “sono analfabeti e credono fortemente nella superstizione”, ricordando, che in passato, vi sono stati almeno altri tre episodi di persone uccise per false accuse di stregoneria. (M.G.)







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