Il priore generale dei Carmelitani: cresce tra i cristiani la sete della Parola di
Dio
In questo periodo di Quaresima sono tante le iniziative nelle chiese di tutto il mondo
che ripropongono la Lectio divina, ovvero la meditazione orante della Parola di Dio.
Una pratica risalente agli albori del cristianesimo e caldeggiata in modo particolare
da Benedetto XVI. Il 9 marzo, alle 18.30, nella Chiesa romana di Santa Maria in Traspontina,
retta dai Carmelitani, si è svolto il 200.mo incontro di Lectio divina. La meditazione
è stata guidata dal priore generale dei Carmelitani, padre Fernando Millán Romeral.
Sergio Centofanti gli ha chiesto quale sia il cuore della Lectio divina:
R. - Il cuore
è veramente la Parola. Molte volte puntiamo - forse troppo - sulle persone che fanno
il commento, sugli autori, mentre la Lectio ci ricorda sempre che il cuore è la Parola
di Dio: Dio che parla e il credente che ascolta. Perciò la Lectio non è una questione
“accademica”, non è una questione di riti, è soprattutto un atteggiamento spirituale.
Perché la Lectio possa funzionare è molto importante un atteggiamento di silenzio,
di ascolto, di meditazione.
D. - San Giacomo ci dice “Siate di quelli che mettono
in pratica la Parola, e non soltanto ascoltatori illudendo voi stessi”. Come far fruttare
questo ascolto?
R. - Anche questo aspetto è molto importante, perché la Parola
viene ascoltata, viene meditata, c’è questa celebre “ruminatio”, vale a dire, lasciamo
che la Parola entri veramente in noi e possa veramente fruttificare. Però la Parola
ci fa missionari dello stile di vita del Vangelo. Dunque l’ultimo traguardo della
Parola è assecondare la vita stessa, cambiare la nostra realtà e cambiare la realtà
che ci circonda.
D. - Ma oggi, c’è sete della Parola di Dio tra i cristiani?
R.
- Io penso che ci sia una sete veramente grandissima. Penso che molti cattolici abbiano
riscoperto la centralità della Parola. Fa impressione vedere come tanti credenti,
tanti fedeli, quando partecipano a questa Lectio divina, riscoprono l’importanza,
la vivacità della Parola, nella loro vita di fede. È un mondo nuovo che si apre, che
dovremmo già conoscere. Però a volte è una scoperta, è una vera novità.
D.
- Come evitare il rischio di un approccio individualistico alla Sacra Scrittura?
R.
- Questo è sempre stato un pericolo, un rischio. E appunto questa pratica della Lectio
divina, combina queste due possibilità: l’ascolto comunitario - nel senso che non
ascoltiamo la Parola da soli - e la riflessione personale, cioè dobbiamo far sì che
la Parola possa entrare nel nostro cuore, nel cuore di ognuno. Dunque questi due poli,
questi due elementi, l’aspetto comunitario e l’aspetto personale, ci arricchiscono,
e fanno in modo che la Parola possa fruttificare. Dunque una lettura individualista,
una lettura meramente a livello di studio, necessaria in parte, ma non completa, se
non letta all’interno della comunità e della Chiesa.
D. - Benedetto XVI in
questi anni di Pontificato, più volte ha invitato alla pratica della Lectio divina...
R.
- Addirittura nella Verbum Domini, il Papa ha confermato l’indulgenza plenaria a coloro
che partecipano alla Lectio. Dunque è un Papa veramente innamorato della Parola, della
centralità e dell’importanza della Parola nella vita cristiana.
D. - Duecento
incontri di Lectio divina in Santa Maria in Traspontina: qual è la sua esperienza?
R.
- Se penso ai duecento incontri, il primo sentimento che provo è quello di ringraziamento
verso tutti coloro che hanno partecipato, verso tutti coloro che fanno il loro possibile
per prendere parte a questa esperienza, e soprattutto, provo un po’ di sano orgoglio.
Sono molto fiero che questi Carmelitani e tutti i collaboratori, dall’autunno del
1996 fino ad oggi, in maniera continuativa senza interruzione, hanno preparato questi
incontri ed hanno avvicinato tante persone alla Parola di Dio. Noi Carmelitani siamo
nati nella Terra Santa, sul Monte Carmelo e siamo fortemente legati alla figura di
Elia. Abbiamo un nocciolo spirituale, carismatico, legato alla Parola. Penso che quello
che facciamo sia un servizio umile, ma la nostra Lectio Divina qui a Roma è sicuramente
un servizio ottimo alla Chiesa di Dio.
I prossimi incontri di Lectio divina
nella Chiesa di Santa Maria in Traspontina (Roma, Via della Conciliazione 14\C) saranno
guidati dal cardinale Gianfranco Ravasi (23 marzo, "Chi ama la propria vita la perde"
- Gv 12,20-33), dal padre carmelitano Mariano Cera (13 aprile, "Non abbiate paura"
- Mc 16, 1-7), dall'esegeta Bruna Costacurta (27 aprile, "Capisci quello che stai
leggendo?" - At 8, 26-40), dal teologo carmelitano padre Bruno Secondin (11 maggio,
"Una sola fede, un solo battesimo" - Ef 4,1-13). Gli incontri inizieranno alle 18.30.