2012-03-09 12:18:42

Alfano: no sfiducia a Riccardi. Sulla vicenda l'opinione di Patriarca delle Settimane Sociali


Il segretario del Pdl, Angelino Alfano, ha detto che non ci sarà alcuna sfiducia nei confronti del ministro Andrea Riccardi e di aver già informato il premier italiano, Mario Monti. La vicenda oggi comunque occupa ampio spazio sui giornali. Alessandro Guarasci ha chiesto un commento a Edoardo Patriarca, segretario del Comitato Organizzatore delle Settimane Sociali dei Cattolici Italiani:RealAudioMP3

R. – Io, di questi fuori-onda, ne ho sentiti tanti e di peggiori. Probabilmente ad Andrea Riccardi è sfuggita questa battuta, fra l’altro una battuta – se devo proprio essere sincero – che è nella bocca di tantissimi italiani, rispetto a questa politica, a questo modo di rapportarsi con la politica. Il continuare a fare polemica su questa battuta mostra forse qualche altro obiettivo: mi riferisco ai problemi dentro al Pdl, che sono evidenti a tutti, mi riferisco ai problemi del Pd, che sono, anche quelli, raccontati tutti i giorni. Proviamo a parlare di cose più serie. La domanda che farei ai partiti è sapere come il Pdl intenderà prepararsi alla prossima competizione elettorale. E mi piacerebbe domandare a Bersani come il Pd intenderà prepararsi, e anche domandare a Casini cosa intenda fare dell’Udc, del suo progetto spesso evocato, che mi pare non trovi però ancora uno sbocco. Forse gli italiani vogliono sapere questo.

D. – Secondo lei, Riccardi non sarà stato attaccato anche per alcune posizioni per esempio sull’immigrazione? E’ sorprendente che questi attacchi arrivino anche da esponenti cattolici come Gasparri?

R. – Riccardi è conosciuto e quando è stato scelto si sapeva bene quali fossero le sue posizioni, quelle della Comunità di Sant’Egidio e, direi, anche il loro impegno. E mi pare che Sant’Egidio, a Milano e in altre città, svolga un’opera preziosa. Mi meraviglia che si meraviglino. Credo che un ministro, se viene chiamato, certo dovrà tenere conto del quadro generale, ma non potrà rinunciare alle sue competenze, al suo percorso formativo, culturale.

D. – Secondo lei, dunque, la gente è più interessata a che cosa fa Riccardi, a che cosa pensa, piuttosto che ad una diatriba di tipo politico?

R. – Mi pare che le dichiarazioni di Riccardi siano state tutte improntate sulla prudenza, sul realismo, anche quando si è discusso della cittadinanza ai ragazzi, ai bambini, nati in questo nostro Paese. Tra l’altro, devo dire, e lo ricordo ai cattolici tutti, questa è stata un’indicazione che è emersa con chiarezza e convinzione dalle Settimane Sociali dei cattolici. Stupisce che alcuni cattolici si stupiscano, perché questa è stata una posizione condivisa. Credo che questo lavoro debba essere portato avanti con pazienza e convinzione, uscendo da questi opposti estremismi, che avevano legato l’immigrazione al tema della sicurezza e al tema forse utopistico dell’accogliere tutti sempre e comunque. (ap)







All the contents on this site are copyrighted ©.