Congo: la Chiesa promuove il dialogo per uscire dalla crisi politica
“Il dialogo tra gli attori politici e tra tutte le forze vive della società al servizio
del bene comune e dell’interesse superiore della nazione congolese è rimasta l’unica
via per risolvere le attuali difficoltà socio-politiche”: lo hanno detto i vescovi
della Repubblica Democratica del Congo ai protagonisti delle elezioni presidenziali
del 28 novembre, il capo di Stato rieletto Joseph Kabila, il candidato arrivato secondo
Joseph Tshisekedi, il terzo, Vital Kamerhe, e un rappresentante del candidato arrivato
quarto, Leon Kongo wa Dondo. Una delegazione di sei arcivescovi, in rappresentanza
del Comitato permanente della Conferenza episcopale (Cenco), ha avviato colloqui con
i leader politici questa settimana. “I presuli - ha scritto in una nota padre Leonard
Santedi, segretario generale della Cenco - si sono messi in ascolto di tutti per valutare
insieme come ricostruire insieme il nostro paese nella pace, nella giustizia e nella
verità. Tutti hanno apprezzato l’iniziativa, ancora in fase iniziale”. Secondo l’emittente
Radio Okapi - riferisce l'agenzia Misna - Kabila e gli esponenti dell’opposizione
sono d’accordo sull’idea di dialogare, ma non su un’eventuale condivisione del potere.
“Abbiamo detto di sì al dialogo, ma nel rispetto delle leggi e della Costituzione.
Non intendiamo dialogare con persone che hanno posizioni anticostituzionali e che
vorrebbero incoraggiare irregolarità” ha detto Raphael Luhulu, uno dei consiglieri
di Kabila. La rielezione del presidente, alla guida del Paese dal 2001, è stata contestata
dall’opposizione e in particolare da Tshisekedi, che si è autoproclamato capo dello
Stato. (R.P.)