Congo-Brazzaville: sabato i funerali delle vittime
Saranno seppellite sabato nel cimitero centrale di Brazzaville le oltre 200 vittime
delle esplosioni avvenute domenica scorsa in un deposito di munizioni nel quartiere
di Mpila, a poca distanza dal centro della capitale. Il funerale - riferisce l'agenzia
Misna - è stato annunciato stamani dalla radio di Stato, mentre nel Paese si osservano
giorni di lutto nazionale. Oltre alle perdite di vite umane – alcune fonti parlano
di 246 morti – si contano 1300 feriti, migliaia di persone con traumi psicologici
e danni materiali considerevoli. Centinaia di case, una chiesa, un liceo, un ospedale
sono stati interamente distrutti. “Nonostante accogliamo con favore l’apertura di
un’inchiesta sull’accaduto, ci interroghiamo sulle motivazioni dello stoccaggio, in
piena città, di armi di guerra e di distruzione di massa. La presenza di un arsenale
del genere in una delle zone come questa, è prova di negligenza e di mancanza di politiche
di prevenzione delle crisi” sottolinea la ‘Rencontre pour la paix et les droits de
l’Homme’ (Rpdh), un’organizzazione locale per i diritti umani, ricordando le esplosioni
in depositi di armi o munizioni avvenute a Brazzaville nel 2010 e a Pointe-Noire nel
1987. Per il nunzio apostolico a Brazzaville mons. Jan Pawlowski, “l’urgenza più
grave è l’acqua. Quella potabile si è risolta perché si è creata una catena di distribuzione
di bottiglie, ma manca l’acqua per lavarsi, così come per le toilette. In questo momento
la cosa più necessaria sono i medicinali. Quelli più semplici si trovano sul posto,
anche noi siamo riusciti a racimolare un po’ di fondi per comprare alcuni farmaci
per trattare la malaria, oltre a bende disinfettanti. Il problema si proporrà una
volta finita l’ondata di emergenza, quando la solidarietà internazionale si sarà affievolita
ma le necessità perdureranno” afferma il nunzio. (R.P.)