Verso il Congresso eucaristico di Dublino. Mons. Piero Marini: comunione con Dio è
comunione con gli altri
“L’Eucaristia. Grembo della Chiesa, in cammino verso il 50.mo Congresso eucaristico
internazionale di Dublino”: è il titolo del volume edito dalla Libreria Editrice Vaticana
e presentato ieri presso la Sala Marconi della nostra emittente a poco più di tre
mesi dall'importante evento ecclesiale. C’era per noi Benedetta Capelli:
Mancano ormai
cento giorni al Congresso eucaristico internazionale di Dublino, in programma dal
10 al 17 giugno in Irlanda. Un appuntamento – ha detto mons. Piero Marini, presidente
del Pontificio Comitato per i Congressi eucaristici internazionali – che è l’occasione
per la Chiesa di riunirsi intorno all’Eucaristia. Dei congressi del passato parla
il volume presentato alla Radio Vaticana, in esso è contenuto anche il testo base
preparato dal comitato irlandese nel quale si spiega il tema del congresso: “L’Eucaristia,
comunione con Cristo e tra di noi”. Evidente il richiamo alla “Lumen Gentium” a 50
anni dal Concilio Vaticano II. Mons. Piero Marini:
“Viviamo in un
mondo globalizzato e noi stessi siamo quasi costretti ad incontrarci con gli altri.
Allora Dublino dovrebbe insegnarci che l’Eucaristia è proprio questo: incontrarci
con gli altri, fare comunione, partendo dalla comunione, per chi ha fede, con il Cristo,
che è il fondamento della nostra comunione con gli altri. Essere cristiani non significa
solo aprire la bocca per fare la comunione o ricevere la comunione. Il Signore viene
in noi nella comunione per trasformare la nostra vita, per fare della nostra vita
una comunione con gli altri. Il Signore che abbiamo ricevuto, che abbiamo visto nell’Eucaristia
lo possiamo riconoscere anche al di fuori, sul volto dei fratelli che soffrono, quando
troviamo delle culture diverse dalla nostra, quando vediamo l’intolleranza e diamo
una testimonianza positiva del dialogo. Tutto questo dovrebbe essere lo scopo di questo
Congresso eucaristico di Dublino, che va oltre naturalmente il Congresso stesso; è
il tema fondamentale che ha legato tutti i documenti del Concilio Vaticano II: il
tema della comunione”.
Il titolo del volume è stato ispirato da Benedetto
XVI e dalla sua omelia a conclusione del Congresso eucaristico in Quebec. Il richiamo
al grembo della Chiesa, all’efficacia salvatrice della comunione, al sacramento che
contiene il mistero della salvezza. Balsamo per una Chiesa ferita come quella irlandese
dopo lo scandalo degli abusi sessuali ma ricca di una storia di fede millenaria. Padre
Kevin Doran, segretario del comitato locale irlandese per il Congresso eucaristico:
“Siamo molto coscienti della necessità di rinnovamento, un rinnovamento
non solo nel senso di ristrutturazione, ma un rinnovamento del cuore. Il programma
del Congresso è tutto orientato a questo. Tanti pellegrini che vengono, arrivano da
Paesi che sono stati evangelizzati dagli irlandesi, sia nel primo millennio in Europa
che più tardi in Asia, in America Latina, in Africa. Loro adesso vengono da noi, in
solidarietà, con la loro freschezza di fede, in un momento in cui noi, come tanti
Paesi in Europa, siamo stanchi e abbiamo bisogno di questo flusso di fede da parte
loro. Siamo noi, dunque, che riceviamo, che diamo ospitalità, ma anche loro ci portano
i loro doni”.
L’auspicio – ha detto padre Vittore Boccardi, officiale
del Comitato per i Congressi eucaristici internazionali – è che a Dublino la Chiesa
proponga il suo tesoro più grande: la celebrazione dell’Eucaristia e a partire da
lì potrà trovare un cuore ardente e coraggioso per annunciare il messaggio di salvezza
portato da Dio a tutta l’umanità”.(ap)