2012-03-07 14:10:36

Sud Sudan: la Caritas per gli immigrati al Nord che perderanno la cittadinanza


Il destino di centinaia di migliaia di migranti sud-sudanesi presenti al Nord che tra un mese potrebbero diventare “stranieri”. È il tema principale dell’incontro internazionale di Caritas che si è aperto ieri a Juba e al quale partecipano delegati delle diocesi del Sud Sudan e del Sudan ma anche dirigenti di Caritas giunti da Stati Uniti, Italia, Francia, Belgio e altri paesi europei. Secondo Ilse Simma, una delle coordinatrici dell’incontro sentite dalla Misna, “le disposizioni che entreranno in vigore in Sudan il 9 aprile rischiano di spingere ad andar via buona parte dei 700.000 sud-sudanesi che vivono al Nord”. Circa 400.000 migranti sono già tornati al Sud nei mesi precedenti e successivi la proclamazione d’indipendenza del Sud Sudan del luglio scorso, rendendo ancora più complessa la ricostruzione di un Paese devastato da oltre 20 anni di guerra civile. Il governo di Khartoum non ha infatti concesso la cittadinanza ai migranti sud-sudanesi, chiedendo invece la presentazione di un certificato di residenza o di un permesso di soggiorno rilasciato per motivi di lavoro. Gabriel Manjeth, segretario generale di Caritas Sud Sudan, dice di sperare in un forte sostegno per una nuova organizzazione bisognosa dell’aiuto internazionale. “Il nostro obiettivo – sottolinea Manjeth – è avviare programmi in tutte e sette le diocesi del Sud Sudan: c’è il nodo dei migranti ma anche l’emergenza umanitaria in Sud Kordofan e Nilo Blu, due regioni di frontiera dalle quali continuano ad arrivare rifugiati”. (M.G.)







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