Congo-Brazzaville: colletta della Chiesa per le vittime della tragedia
I vescovi della Repubblica del Congo hanno lanciato una colletta nazionale per aiutare
le famiglie delle circa 200 vittime delle potenti esplosioni che si sono verificate
domenica scorsa in un deposito di munizioni nel quartiere orientale di Mpila, a poca
distanza dal centro di Brazzaville. In un messaggio, inviato all’agenzia Fides, firmato
mons. Louis Portella Mbuyu, vescovo di Kinkala e presidente della Conferenza Episcopale
del Congo, si legge: “Il nostro Paese sta vivendo un dramma doloroso, a causa di una
serie di esplosioni, che con inaudita violenza, hanno devastato una buona parte della
popolazione di Brazzaville: perdita di vite umane, ferite gravi, distruzione di edifici
e di case”. “Non possiamo rimanere indifferenti, come il sacerdote e il levita nella
parabola del Buon Samaritano – prosegue il presule -. La nostra solidarietà è doverosa.
Lanciamo quindi un appello urgente e pressante a tutti i membri della nostra Chiesa
perché si organizzino delle raccolte di solidarietà nelle parrocchie, nei movimenti
ed anche a livello individuale”. Mons. Louis Portella Mbuyu spiega poi che i frutti
delle collette verranno rimessi all’economato di ciascuna diocesi per essere poi inviati
attraverso la Conferenza episcopale, alle autorità competenti che gestiscono la crisi.
Parole di cordoglio e appello alla solidarietà sono stati pronunciati anche dall’arcivescovo
di Brazzaville, monsignor Anatole Milandou: “Quando ci sono perdite in vite umane
e materiali, la disperazione e un’immensa miseria entra nelle case di tutte le famiglie.
Siamo addolorati anche perché non è la prima volta che viviamo tragedie nel nostro
Paese. Ci dobbiamo interrogare su quanto è successo” ha detto in un’intervista alla
‘Semaine Africaine’. Un bilancio ancora provvisorio del disastro attesta che circa
200 persone sono morte, più di 1.300 sono rimaste ferite. Altrettanto difficile è
la situazione sul fronte degli sfollati, stimati dal governo in almeno 5.000, invece
del precedente bilancio di 3.000. L’agenzia Misna riferisce inoltre che nelle ultime
ore sono arrivati medici stranieri, marocchini e francesi, e carichi di materiale
medico in sostegno dei locali ospedali che ancora non riescono a fronteggiare l’emergenza
sanitaria. Le operazioni di sminamento dell’area della caserma di Mpila che dovevano
iniziare oggi, sono state rinviate per motivi di sicurezza. Le squadre di soccorso
non hanno ancora potuto accedere all’area, dove è stato imposto il coprifuoco. Secondo
alcuni esperti ci vorranno settimane per ripulire interi quartieri della capitale
sparsi di munizioni proiettate nell’esplosione, in un raggio di almeno cinque chilometri.
(M.G.)