Pakistan: la società civile chiede “pari diritti per le minoranze religiose”
Pari diritti, pari opportunità, pari dignità per i cittadini pakistani appartenenti
alle minoranze religiose: è il rinnovato appello dei rappresentanti della società
civile in Pakistan. Il dibattito sullo status delle minoranze, vittime di discriminazioni
ed emarginazione, è tornato in auge in occasione delle celebrazioni di commemorazione
del Ministro cattolico Shahbaz Bhatti, ucciso un anno fa a Islamabad da un commando
di terroristi. In diversi messaggi giunti all’agenzia Fides, i leader pakistani di
organizzazioni della società civile ricordano Bhatti come “un leader che ha alzato
la voce contro la discriminazione e l’abuso della legge sulla blasfemia” e invocano
“uguaglianza reale, libertà e pari diritti per le minoranze religiose in Pakistan,
per garantire alle generazioni future di vivere in pace, senza alcuna discriminazione”.
Tahira Abdullah, una attivista dei diritti umani, di religione musulmana, rimarca
che “il popolo desidera vivere nel Pakistan di Ali Jinnah e non in una nazione di
fanatici”, ricordando che il fondatore del Pakistan, Muhammad Ali Jinnah, “voleva
una nazione laica e democratica, rispettosa delle libertà e dei diritti di tutti i
cittadini, di qualsiasi religione”. I leader della società civile hanno anche chiesto
alle autorità civili di Islamabad di intitolare una strada e un parco pubblico a Shahbaz
Bhatti ma, come riferito a Fides, “la paura dell'estremismo e del risentimento da
parte di alcuni ambienti religiosi, non permette alle autorità civili di accogliere
positivamente questa iniziativa”. (R.P.)