In un carcere indiano i due marò italiani. Roma protesta
Ancora tensione tra Italia e India sulla vicenda dei due marò accusati della morte
di due pescatori indiani scambiati per pirati. Il governo italiano esprime preoccupazione
e giudica inaccettabile la decisione da parte del giudice di Kollam di trasferire
i due uomini nel carcere di Trivandrum. Paolo Ondarza:
Si fa sempre
più complicata la risoluzione del caso dei due marò italiani. Oggi i giudici indiani
hanno deciso il trasferimento immediato di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone
nel carcere Trivandrum: il fermo di polizia è stato convertito in 14 giorni di fermo
giudiziario. La Corte ha respinto la richiesta dei legali affinchè venisse concesso
loro uno status privilegiato, ma ha però raccomandato la reclusione lontano dagli
altri carcerati, l’assistenza sanitaria, la somministrazione di cibo italiano e la
possibilità di ricevere visite per un'ora al giorno. Troppo poco per il governo italiano
che esprime “vivissima preoccupazione”: Roma definisce la decisione “inaccettabile”
e chiede a New Dehli di fare "ogni sforzo per reperire prontamente strutture e condizioni
di permanenza idonee" per i due militari. Intanto c’è attesa per la conclusione, tra
oggi e domani, della perizia balistica a cui assistono anche due esperti dei Ros,
mentre prosegue senza sosta il giro di incontri diplomatici tra il sottosegretario
agli Esteri De Mistura e le autorità indiane.