2012-03-05 14:00:58

Cile: la Chiesa invoca il dialogo tra popolazione di Aysén e governo


“Aysén si sveglia più preoccupata che mai, perché siamo convinti che ancora una volta, come è successo continuamente in tutti questi giorni, siamo stati ingannati dalle parole e dalle azioni del governo, e ciò accende sempre di più gli animi” ha detto sabato scorso, parlando ad una radio locale, il vescovo di Aysén, mons. Luis Infanti. La popolazione locale è esasperata dalla mancanza di risposte da parte dello Stato, alle sue richieste di infrastrutture, sussidi per la piccola e media impresa, migliori condizioni di lavoro tanto da bloccare la principale via d’accesso all’abitato con conguenti scontri con la polizia. Dalla sede centrale del governo si è detto ancora una volta che si tornerà al dialogo solo quando saranno completamente liberate dai manifestanti le vie principali della regione. Nella nota inviata all'agenzia Fides, si leggono anche altre parole di mons. Infanti: "Vorrei inquadrare tutta la situazione secondo una chiave politica, nel senso che il governo vuole dare il segnale di poter governare in una regione che adesso è in-governata. In questo momento le autorità non hanno assolutamente alcun potere nella regione, c'è una sfiducia totale in loro. Chi comanda in questo momento è il popolo ed i suoi capi". Interpellato sull'arrivo nella zona del ministro dell'Energia, Rodrigo Alvarez, il vescovo ha detto: “era venuto per sbloccare il problema, ma non vedo ‘i pieni poteri’ con cui diceva di essere venuto. Tutto è gestito secondo una visione politica da Santiago, dalla leadership del governo, e mi sembra - cosa che non posso confermare perché non c'è dialogo – che si tratti di una strategia per prendere ancora più tempo prima di dare una risposta un po' più consistente di quella annunciata finora alle richieste della gente di Aysén. Se ci sono le intenzioni per risolvere il problema, non riesco a capire come mai non ci sia questa capacità di rispondere con la ragione, e spero non con la forza, alle richieste della regione fatte da anni”. Secondo le ultime agenzie di stampa, dopo una riunione urgente nella quale il Presidente del Cile ha incontrato il Comitato politico per valutare il conflitto, il governo centrale sembra sia intenzionato ad applicare lo stato d’emergenza nella zona. L’applicazione della “Legge di Sicurezza dello Stato” a causa del blocco delle strade principali, sarà solo un problema in più nella zona di conflitto. Il Movimento Sociale di Aysén vuole mantenere un blocco parziale, fino a vedere i risultati delle iniziative promosse dal governo. (R.P.)







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