Oggi elezioni in Russia nel segno della contestazione a Putin
La Russia sceglie il successore del presidente Medvedev, con il superfavorito Vladimir
Putin che le previsioni danno di ritorno al Cremlino, pur in un clima di forte contestazione
nei suoi confronti. Quelle di oggi in Russia, insieme con la tornata elettorale in
Iran, sono appuntamenti fondamentali per gli equilibri internazionali. Sullo sfondo
delle due consultazioni si muovono molte questioni, tra le quali la crisi siriana,
che vede Teheran e Mosca assumere posizioni particolari nei confronti del governo
del presidente Assad. Giancarlo La Vella ne ha parlato con Fulvio Scaglione,
vicedirettore di Famiglia Cristiana:
R. – Credo che
queste consultazioni non avranno molta influenza sugli assetti dei rispettivi Paesi,
né in quelli più globali, Siria compresa. Purtroppo, come sappiamo, sia in Russia
che in Iran si disputano delle consultazioni, per così dire, scontate. Putin tornerà
al Cremlino, e questa volta per sei anni e non per quattro. E sappiamo che in Iran
chi oggi governa e comanda, governerà e comanderà anche dopo le elezioni. Quindi,
possiamo aspettarci pochi cambiamenti.
D. – Per quanto riguarda la Russia,
perché l’opposizione a Putin non riesce a esprimere un candidato forte?
R.
– Credo che l’assenza di un personaggio di rilievo nell’opposizione russa sia dovuta
all’assenza di una proposta alternativa forte. Per come sono le cose oggi, è veramente
molto difficile ipotizzare per la Russia un cammino diverso dal programma proposto
da Putin, basato in sintesi sul continuare a utilizzare le risorse naturali, sia per
impedire il collasso del Paese, sia per ricostruire un ruolo e una stabilità interna
e una posizione internazionale di un qualche peso.
D. – Invece, per quanto
riguarda l’Iran, quali gli effetti interni della crisi nucleare?
R. – Qui,
la questione è molto più complessa. Il tema del nucleare è in realtà uno degli elementi
di coesione del regime iraniano. E’ diventato un fattore nazionalista, un fattore
di raccolta del consenso. Noi, in Occidente, consideriamo poco questo aspetto. (bi)