Vertice europeo. Van Rompuy: primi frutti dalle misure anticrisi
Vertice dell’Eurogruppo oggi pomeriggio a Bruxelles. In agenda i possibili stimoli
per la crescita e la firma dell’accordo di rigore di bilancio, “fiscal compact”. Secondo
indiscrezioni di stampa, la Merkel, che ha incontrato il premier italiano Monti prima
del vertice, potrebbe accettare un aumento del fondo salva-Stati. Intanto lo spread
Btp-Bund scende sotto i 320 punti base e il presidente della Ue, van Rompuy, sottolinea
il caso dei tassi italiani per affermare che “le misure prese dai Paesi stanno dando
i loro frutti”. Da parte sua il presidente della Commissione Europea, Barroso, ricorda
il dramma della disoccupazione. E resta difficilissima la situazione in Grecia. Al
parlamento di Atene ha parlato in questi giorni il presidente del Parlamento Europeo,
Schulz. Della delegazione in visita ufficiale in Grecia ha fatto parte anche la vicepresidente
dell’europarlamento, Roberta Angelilli, che ha incontrato anche le parti sociali.
Fausta Speranza l’ha intervistata:
R. - Mi ha colpito
soprattutto la rabbia dei ragazzi perché in Grecia la disoccupazione giovanile ha
sforato il 50 per cento. I giovani vedono come unica via d’uscita quella di andare
fuori dalla Grecia. Questo chiaramente è un grosso peccato e un torto che si fa a
un’intera generazione.
D. - In televisione le immagini che passano sono quelle
delle barricate, proteste, auto bruciate, banche assaltate… Forse ci sono anche altre
forme di protesta più costruttive che lei ha intercettato in Grecia?
R. - Ci
sono prevalentemente forme di protesta costruttive. Sono soltanto frange residuali
quelle radicali che appunto bruciano i cassonetti, che assaltano i negozi, le banche…
Sono veramente una minoranza.
D. - Parliamo del ruolo della politica. Gli incontri
istituzionali che avete fatto al parlamento greco e con le altre parti politiche hanno
dato frutti?
R. – Io direi di sì perché i greci e soprattutto il parlamento
greco vogliono uscire dall’isolamento internazionale. Anche la visita ufficiale del
parlamento europeo è stata un modo per tendere la mano al popolo greco, che vuole
l’Europa dalla sua parte ed è pronto anche a fare sacrifici e a fare sacrifici duri,
che d’altro canto sta anche già facendo, e vuole accompagnare questo periodo necessario
di austerity con riforme e anche con un progetto di sviluppo, di crescita, che dia
una boccata di ossigeno all’occupazione.
D. – Qual è il ruolo del parlamento
europeo in questa fase della crisi greca?
R. – Il ruolo del parlamento Ue è
importante perché il parlamento forse ha le idee più chiare del Consiglio e della
Commissione europea su quello che bisogna fare. Noi diciamo sì all’austerità, ai tagli,
soprattutto degli sprechi; sì a manovre di bilancio all’insegna del rigore. Ma noi
vogliamo dare una speranza al popolo europeo e quindi ribadiamo che c’è bisogno anche
di un progetto di crescita. Le nostre proposte sono gli eurobond, i project bond:
cioè obbligazioni che possono raccogliere risorse finanziarie per realizzare grandi
progetti infrastrutturali, reti materiali e immateriali che possano produrre nuova
occupazione e possano produrre crescita. Inoltre sarebbe necessaria la tassazione
sulle transazioni finanziarie: non dobbiamo criminalizzare né le banche né il sistema
finanziario, ma il sistema finanziario - un certo sistema finanziario - ha fatto la
sua parte, in senso negativo, per creare questa crisi e quindi è giusto che anche
le banche paghino una tassa infinitesimale per loro che però potrebbe portare a circa
60 miliardi di euro l’anno aggiuntivi, anche questi da destinare a infrastrutture
ricerca e posti di lavoro. (bf)