00:05:10:46 "Innanzitutto desidero esprimere la mia vicinanza a Luca Abbà
che in questo momento è in gravi condizioni all’ospedale. Mi auguro che possa guarire
presto e per questo prego Dio, per lui, per i suoi famigliari, che gli sono accanto,
e per quanti condividono la sua sofferenza. Poi, credo che quanto sta accadendo in
tutta Italia, da parte di gruppi che contestano la Tav, vada oltre il puro, complesso
e spinoso problema che interessa la Val di Susa, il Piemonte, e segnali un disagio
sociale più vasto, che sta crescendo in seguito anche alle difficoltà che derivano
dalla crisi economica che stiamo attraversando. Credo che proprio dentro questo contesto
più ampio si inseriscono frange che fanno della violenza e della lotta contro lo Stato
il loro obiettivo, strumentalizzando la questione vissuta in Val di Susa". "Credo,
afferma l'arcivescovo di Torino, mons. Cesare Nosiglia alla Radio Vaticana in diretta,
che per un po’ di tempo, certamente, c’è stata una mancanza di mediazione da parte
della politica, questo pendolarismo ondeggiante della politica tra il sì e il no,
almeno in certe forze politiche". Ma mi pare che da un certo tempo in avanti, in questi
ultimi anni, la politica ha cercato la mediazione e pur di fronte a valutazioni differenti
circa la positività o meno dell’opera, sia per lo più contraria a ogni forma di comportamenti
violenti e illegali che poi si ritorcono di fatto contro quanti manifestano pacificamente
e legittimamente" "Riconosco, che la Chiesa locale di Susa, il suo vescovo, come agli
organismi regionali, hanno assunto una posizione di grande equilibrio. Credo che sia
compito della Chiesa proprio quello di richiamare tutti a trovare vie di soluzioni
a problemi complessi, nell’attenzione alle varie posizioni in causa ma favorendo sempre
il rispetto della legalità, il dialogo non teorico sui principi ma su fatti, su problemi,
su esigenze concrete della gente, con uno spirito aperto al confronto basato sul reciproco
ascolto e sulla collaborazione libera da posizioni di puro stampo ideologico". "In
questo caso è necessario che si attivino tutte quelle vie democratiche perché si giunga
a soluzioni che non passino sulla testa della gente senza averla ascoltata e per quanto
possibile ne accolgano le osservazioni. Tuttavia resta sempre decisivo che l’opera,
se si farà, dovrà corrispondere a tutte quelle garanzie che le popolazioni locali
hanno più volte espresse e documentate nelle diverse sedi istituzionali". (intervista
di Luca Collodi)