Nord Irlanda: nuovo appello dei leader delle Chiese cristiane sulla riforma del welfare
“La nostra principale preoccupazione come leader delle Chiese è quella di chiarire
le ricadute sul popolo dell‘Irlanda del Nord delle riforme al welfare sociale che
passano attraverso Westminster”. E’ il cardinale Sean Brady, arcivescovo cattolico
di Armagh e Primate d‘Irlanda, a spiegare così le ragioni che da diversi mesi vedono
uniti tutti i leader cristiani nord irlandesi nel farsi portavoce dei “più poveri”
e delle preoccupazioni con cui l’Irlanda del Nord sta guardando alle riforme del welfare
avviate dal governo. Ieri sera le Chiese cristiane si sono fatte promotrici di un
incontro-discussione al quale hanno partecipato il segretario di Stato per l’Irlanda
del Nord Hon Owen Paterson e il ministro per lo sviluppo sociale Nelson McCausland.
I leader cristiani coinvolti nell’iniziativa erano - oltre al cardinale Brady - l’arcivescovo
anglicano Alan Harper, il moderatore della Chiesa presbiteriana Ivan Patterson, il
presidente della Chiesa metodista Ian Henderson e il presidente del Consiglio irlandese
delle Chiese Richard Clarke. “Vogliamo sfidare con rispetto - ha detto ieri sera il
cardinale Brady - coloro che detengono l‘autorità nella società civile ad agire con
giustizia e mostrare compassione verso i più bisognosi. Coloro che hanno meno possibilità
di sostenere i tagli, non dovrebbero essere quelli più colpiti. “Vogliamo esprimere
la nostra preoccupazione - ha detto il cardinale - per le conseguenze potenzialmente
drammatiche e negative per alcuni dei più vulnerabili nella nostra società e per l‘intera
economia in Irlanda del Nord”. L‘Institute for Fiscal Studies per esempio ha già affermato
che dopo Londra, sarà l’Irlanda del Nord la regione più colpita da queste riforme.
La perdita dei benefici sociali è stimata per un totale di circa 600 milioni di euro
entro il 2015, coinvolgendo pertanto decine di migliaia di persone in tutti i settori
della società. “Come leader delle Chiese - ha quindi aggiunto l’arcivescovo - abbiamo
chiesto come tale politica possa funzionare in un momento di recessione economica
e di aumento della disoccupazione”. “In particolare abbiamo espresso preoccupazione
per le implicazioni” che la Riforma può avere sulla “povertà infantile in Irlanda
del Nord”, Paese dove già si registra un aumento del livello di povertà infantile.
“Abbiamo fatto un appello speciale al Segretario di Stato - ha sottolineato il cardinale
- perché venga data garanzia che qualsiasi riforma introdotta sia accompagnata da
misure protettive per arginare l‘aumento della povertà infantile in Irlanda del Nord”.
(R.P.)