Il cardinale Antonelli: ovunque nel mondo la famiglia è fattore di coesione sociale
Un “grande entusiasmo”. È questa l’impressione a "caldo" ricavata dal presidente del
Pontificio Consiglio per la Famiglia, il cardinale Ennio Antonelli, che ieri
a Milano ha presentato in conferenza stampa, assieme al cardinale Angelo Scola, il
programma della visita che Benedetto XVI compirà dal primo al tre giugno prossimi,
nel capoluogo lombardo, in occasione del settimo Incontro mondiale delle famiglie.
Il porporato è stato intervistato subito dopo la conferenza stampa da Luca Collodi:
R. – Vorrei
dire che abbiamo trovato un clima di grande entusiasmo, perché le cose stanno andando
avanti splendidamente, con gioia, con impegno. Il tema “La famiglia, il lavoro e la
festa”, poi, è un tema che tutti percepiscono come di estrema attualità, in tutti
gli ambienti geografici e culturali. Quindi, mi pare che l’Incontro mondiale non si
poteva impostare meglio di così.
D. - Oggi il tema famiglia è un tema fondamentale
anche per i suoi risvolti sociali, non soltanto in Europa ma nel mondo…
R.
– Certamente. Noi vogliamo mantenere il discorso sui due versanti. Il versante ecclesiale,
quindi la famiglia come soggetto privilegiato di evangelizzazione, e il versante civile
e sociale, perché la famiglia è una grande risorsa per la società. A Milano verrà
pubblicizzata una ricerca sociologica realizzata in vari Paesi, e anzitutto in Italia,
dalla quale risulta il valore e l’importanza della famiglia per la coesione e lo sviluppo
della società oggi. E quindi anche il diritto che ha la famiglia di essere sostenuta
dall’interesse culturale, economico, politico, giuridico, della società stessa.
D.
– Il Papa più volte ha sollecitato le autorità civili a guardare con interesse e attenzione
alla famiglia...
R. - Sì, molte volte, anzi direi che Benedetto XVI sta moltiplicando
gli interventi a favore della famiglia, in misura forse maggiore che non il suo predecessore,
che pure è chiamato il “Papa della famiglia”. Noi siamo grati sia a Giovanni Paolo
II, sia anche a Benedetto XVI per questa grande attenzione che veramente risponde
a una esigenza prioritaria della società e della Chiesa oggi. (bf)
Tra i gruppi
che stanno lavorando per l’Incontro mondiale di giugno vi è anche il Forum delle Associazioni
familiari. Emanuela Campanile ha chiesto al suo presidente, Francesco Belletti,
un commento sul tema guida dell’Incontro:
R. – Il tema
“Famiglia, lavoro e festa” ci allarga proprio il respiro, nel senso che appassiona
e insieme mette in difficoltà tantissime nostre famiglie nel conciliare tempi di cura,
tempi familiari e tempi di lavoro sotto la grande parola “festa”. Festa che è anche
il ricordo e la memoria della domenica come momento della celebrazione liturgica:
riuscire a restituire senso alle fatiche della vita quotidiana.
D. - Benedetto
XVI invita a un valido itinerario, itinerario mirato a mettere in luce esperienze
di lavoro e di festa nei loro aspetti più veri e positivi con particolare riguardo
all’incidenza sul vissuto concreto delle famiglie…
R. – Sì, io credo che questa
sia una grande chiamata di conversione perché – al di là delle responsabilità della
politica, al di là di un’azienda che spesso licenzia una donna alla gravidanza, tutte
cose da denunciare – alle famiglie viene rivolta una grande domanda sugli stili di
vita: chiede di considerare il tempo libero come il tempo della riscoperta delle relazioni,
il tempo del significato, il tempo dell’educazione reciproca, e non un tempo vuoto
da riempire solo con con viaggi o attività turistiche senza un motivo. E’ anche il
tema della sobrietà per un pianeta più sostenibile, il richiamo a stili di vita che
non abbiano il consumo come primo contenuto: certamente, questo per le società occidentali,
per i Paesi sviluppati, è la grande sfida culturale del momento. Poi, si parla anche
del grande problema del lavoro che non c’è, o del lavoro non giusto, dei bambini che
lavorano in alcuni Paesi in via di sviluppo, dei giovani che non trovano lavoro a
30 anni… Sono sicuro che le parole del Santo Padre ci daranno un mandato. Credo che
l'Incontro mondiale non sarà un grande evento celebrativo che finisce: il lavoro di
testimonianza comincerà proprio dal 4 giugno, quando i riflettori saranno spenti.
(bf)