2012-02-29 16:20:19

Evasioni italiane, etica e buon senso


RealAudioMP3 "Che i temi legati all'evasione fiscale non siano percepiti neppure da tanti cattolici come un peccato dipende anche dal fatto che non sono aspetti frequentemente dibattuti, sia a livello di predicazione sia a livello di dibattito nella vita ordinaria della Chiesa. Vero è che si tratta di aspetti complicati e delicati sui quali manca forse una richiesta pressante da parte della collettività. Sarebbe necessaria un’azione rinnovata di formazione delle coscienze, anche perché l’evasione scaturisce dal non essere sufficientemente consapevoli che tutti siamo responsabili del bene comune della società e che solo nella ricerca del bene comune è possibile realizzare il bene proprio". Questa la riflessione di Don Leonardo Salutati, docente di Morale Sociale alla Facoltà Teologica dell'Italia Centrale e alla Pontificia Università Urbaniana, alla luce della task force sull'evasione portata avanti dal governo Monti. "In questo tempo di Quaresima - sottolinea il sacerdote, rivolgendosi a preti e fedeli che si accostano al sacramento della Confessione - ricordiamoci che senza giustizia non ci può essere reale misericordia". L'economista Giorgio Mion (Università di Verona) commenta la norma sul rating della legalità inserita nel decreto sulle liberalizzazioni: "Da un punto di vista culturale è una bellissima novità. Siamo infatti abituati a stilare 'black list', così invece cambiamo prospettiva e diciamo che si può fare impresa anche seguendo dei chiari riferimenti etici. Su quanto ciò potrà incidere effettivamente sul nostro sistema economico - precisa Mion - bisogna essere prudenti perché sono misure di lungo periodo che solo nel futuro ci diranno qualcosa". Sul piano governativo salva imprese, Mion sottolinea la stranezza di un Paese dove le amministrazioni pubbliche hanno tempi di pagamento così lunghi che per questo mettono in ginocchio le aziende. "Quella del governo - afferma - è una misura straordinaria di vera e propria ingegneria finanziaria che tuttavia non può diventare una norma. Altra situazione paradossale è che il lavoro in Italia costa molto e rende poco al lavoratore. Se si vuole riformare veramente questo mercato bisogna agire sulla leva del fisco". Come autore del libro Verso il meta-profit. Gratuità e profitto nella gestione d'impresa, Mion è lapidario: "Il profitto non è un male assoluto come non è un bene assoluto. Non è un obiettivo ultimo ma è uno strumento. Proprio in un momento di crisi è questo il modo nuovo e vincente con cui ripensare l’attività economica". (di Antonella Palermo)







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