"Che i temi legati
all'evasione fiscale non siano percepiti neppure da tanti cattolici come un peccato
dipende anche dal fatto che non sono aspetti frequentemente dibattuti, sia
a livello di predicazione sia a livello di dibattito nella vita ordinaria della Chiesa.
Vero è che si tratta di aspetti complicati e delicati sui quali manca forse una richiesta
pressante da parte della collettività. Sarebbe necessaria un’azione rinnovata di
formazione delle coscienze, anche perché l’evasione scaturisce dal non essere sufficientemente
consapevoli che tutti siamo responsabili del bene comune della società e che solo
nella ricerca del bene comune è possibile realizzare il bene proprio". Questa
la riflessione di Don Leonardo Salutati, docente di Morale Sociale alla Facoltà
Teologica dell'Italia Centrale e alla Pontificia Università Urbaniana, alla luce
della task force sull'evasione portata avanti dal governo Monti. "In questo tempo
di Quaresima - sottolinea il sacerdote, rivolgendosi a preti e fedeli che si accostano
al sacramento della Confessione - ricordiamoci che senza giustizia non ci può essere
reale misericordia". L'economista Giorgio Mion (Università di Verona) commenta la
norma sul rating della legalità inserita nel decreto sulle liberalizzazioni:
"Da un punto di vista culturale è una bellissima novità. Siamo infatti abituati
a stilare 'black list', così invece cambiamo prospettiva e diciamo che si può
fare impresa anche seguendo dei chiari riferimenti etici. Su quanto ciò potrà incidere
effettivamente sul nostro sistema economico - precisa Mion - bisogna essere prudenti
perché sono misure di lungo periodo che solo nel futuro ci diranno qualcosa". Sul
piano governativo salva imprese, Mion sottolinea la stranezza di un Paese dove le
amministrazioni pubbliche hanno tempi di pagamento così lunghi che per questo mettono
in ginocchio le aziende. "Quella del governo - afferma - è una misura straordinaria
di vera e propria ingegneria finanziaria che tuttavia non può diventare una norma.
Altra situazione paradossale è che il lavoro in Italia costa molto e rende poco al
lavoratore. Se si vuole riformare veramente questo mercato bisogna agire sulla leva
del fisco". Come autore del libro Verso il meta-profit. Gratuità e profitto
nella gestione d'impresa, Mion è lapidario: "Il profitto non è un male
assoluto come non è un bene assoluto. Non è un obiettivo ultimo ma è uno strumento.
Proprio in un momento di crisi è questo il modo nuovo e vincente con cui ripensare
l’attività economica". (di Antonella Palermo)