Pakistan: padre McCulloch insignito di un prestigioso premio
Il Sitara-e-Quaid-e-Azam, la più alta onorificenza civile del Pakistan destinata a
cittadini stranieri, è stata assegnata nei giorni scorsi a padre Robert McCulloch,
membro della Società missionaria di San Colombano. In un Paese dove i cristiani sono
perseguitati da un dilagante fondamentalismo islamico e da leggi che mettono a morte
chi viene accusato di «blasfemia» – è nota la via crucis di Asia Bibi, la donna in
carcere dal 2009 perché accusata di tale reato e su cui pende una condanna a morte
-, un missionario è stato premiato dal governo pakistano «per i servizi alla salute,
all'educazione e alla cura dei rapporti interreligiosi». Australiano di nascita e
residente a Roma da dicembre, padre McCulloch ha lavorato in Pakistan per oltre 30
anni. Come riporta l'agenzia Icn ripresa dalla Zenit, è stato presidente del consiglio
d'amministrazione dell'ospedale di Saint Elizabeth di Hyderabad, punto di riferimento
per l'assistenza medica in città e nelle zone rurali della provincia del Sindh. Proprio
in quest'area si è reso fautore di un programma di sensibilizzazione medica e, negli
anni, è riuscito a costruire il primo centro per le cure palliative del Pakistan,
che assiste i malati terminali. Nel 2007 ha dato avvio a progetti per la formazione
educativa, spirituale, morale e personale di oltre 150 giovani di Hyderabad, con la
realizzazione del Catholic Centre of Academic Excellence e del Catholic Youth Development
Centre. Durante le terribili inondazioni del 2011 che sconvolsero il Pakistan, il
missionario ha prestato soccorso a oltre un migliaio di famiglie del Pakistan meridionale,
aiutando nella costruzione di abitazioni per dare riparo alle vittime della catastrofe.
La vita di padre McCulloch, dedita all'impegno sociale e assistenziale verso gli ultimi,
ha portato al riconoscimento civile da parte del governo pakistano. L'assegnazione
del premio ad un prete colpisce perchè il Pakistan, in cui la minoranza cristiana
– corrispondente all'1,5% della popolazione a fronte di un 97% musulmano - vive sotto
la più violenta minaccia fondamentalista. Solo un anno fa a Islamabad l'odio religioso
aveva ucciso Shahbaz Bhatti, il ministro cattolico per le minoranze religiose e simbolo
della lotta per i diritti dei cristiani in Pakistan. (R.P.)