2012-02-26 14:37:35

Oggi la Marcia della Penitenza nella diocesi di Locri Gerace


Nella prima domenica di Quaresima la diocesi di Locri Gerace propone ai giovani la decima Marcia della Penitenza che, all’insegna dello slogan “Amate la pace.. amate il bene comune”, promuove una riflessione sul ruolo dei cattolici in una società funestata dalla criminalità organizzata e sul rapporto tra fede e vita. Massimo Pittarello ha chiesto al vescovo, mons. Giuseppe Fiorini Morosini, le ragioni dell’importanza di tale riflessione:RealAudioMP3

R. – Il cattolico deve riscoprire l’importanza della coerenza tra fede e vita e il gravissimo problema che, in Italia, oggi viviamo: non a caso tra le motivazioni che il Papa ha dato all’Anno della fede c’è proprio quella di richiamare i cristiani a questa coerenza tra fede e vita. Per noi, qui al sud d’Italia, è un problema molto sentito, molto forte perché, dinanzi a manifestazioni religiose che sono abbastanza numerose, come riscontro abbiamo un tasso di illegalità molto elevato. Quindi, si comprende bene che quel Vangelo, che dovrebbe essere alla base delle manifestazioni religiose, in realtà poi non è alla base delle scelte di vita. Avere cristiani veramente impegnati nella vita di ogni giorno: è chiaro che questo sarà di forte richiamo per tutte le persone che si porranno poi degli interrogativi.

D. – In un momento di crisi economica, la disoccupazione e la precarietà creano terreno fertile per la ‘ndrangheta?

R. – Il problema della disoccupazione, qui, è uno dei gravi problemi la cui soluzione sarebbe veramente l’azione antimafia, perché la mafia non si combatte con la polizia, o solo con la polizia, né tantomeno solo con le manifestazioni di piazza. L’antimafia, la guerra alla ‘ndrangheta la si conduce in porto se funziona l’aspetto educativo, se il giovane ha speranza di trovare lavoro nella propria realtà, se ci sono strutture sociali capaci di far crescere i giovani. Ed è in questo contesto che si può sviluppare una vera azione contro la ‘ndrangheta. E’ chiaro che quando mancano queste strutture, quando mancano questi aiuti, quando i giovani per realizzarsi devono andar fuori – ecco l’emigrazione che ancora continua, soprattutto l’emigrazione dei cervelli – è chiaro che, se non sono disposti a fare questo salto e vogliono rimanere nella terra, l’allettamento del denaro facile è una tentazione. (gf)







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