Afghanistan: Karzai invoca la calma, dopo le proteste in risposta al rogo del Corano
Nuovo appello al dialogo e alla calma dal presidente afghano Hamid Karzai nel sesto
giorno di proteste antioccidentali esplose dopo la distruzione delle copie del Corano
nella base Usa di Bagram e costate la vita ad oltre 30 persone. “Ora è il momento
di tornare alla calma, per non consentire ai nemici della pace e della stabilità di
sfruttare la situazione e danneggiare le proprietà pubbliche e private”, ha detto
il leader afghano in un discorso alla TV di Stato. Il presidente statunitense Barack
Obama - informa una nota della Casa Bianca - ha espresso apprezzamento per le parole
di Karzai e ribadito l’impegno degli Stati Uniti nella partnership con il governo
e con il popolo afghano. Quindi Obama ha ringraziato il generale delle forze Isaf
a Kabul, John Allen, per tutte le misure di sicurezza prese per proteggere i militari
e i civili. Ieri sera i talebani hanno rivendicato l’uccisione di due consiglieri
americani avvenuta presso il ministero dell’Interno di Kabul preso d’assalto dai manifestanti.
Principale sospettato del duplice omicidio è però un poliziotto che lavorava per i
servizi di intelligence nella stessa sede, attualmente ricercato. Dura la condanna
della Nato che ha richiamato il personale in servizio nei dicasteri della capitale,
stessa cosa per la Gran Bretagna, che ha deciso di ritirarei suoi funzionari
dalle istituzioni governative afghane. Nel pomeriggio l'esplosione di una granata
su un altra base Nato nella provincia di Kunduz ha provocato il ferimento di 7 soldati
americani. Un appello a rispettare i sentimenti religiosi per riconquistare il cuore
degli afghani arriva da padre Stanley Fernandes, direttore del "Jesuit Refugee Service"
dell'Asia del Sud, che ha chiesto l'impegno delle forze occidentali e degli operatori
internazionali a lavorare per la pace. (C.S.)