Rogo del Corano: altre vittime nelle proteste anti-americane in Afghanistan
Infuria in Afghanistan la protesta anti-americana, causata dal rogo, forse involontario,
di alcune copie del Corano nella base statunitense di Bagram. Ieri, quarto giorno
di manifestazioni, altre 12 vittime nelle dimostrazioni avvenute nella capitale Kabul,
mentre la protesta si allarga anche a Pakistan e Bangladesh. Ci riferisce Giancarlo
La Vella:
Torna in piazza
anche oggi la protesta afghana al grido di “morte all’America” e “viva l’Islam”. Il
rogo del Corano, una situazione che tarda a chiarirsi e che sta insanguinando un Paese
già dolorosamente colpito da decenni di conflitti. Non sono servite a nulla, dunque,
le scuse del presidente Obama rivolte a quello afghano Karzai e le vittime delle proteste
in totale sono salite a 24. A Kabul le manifestazioni più virulente. In centinaia
hanno marciato verso il palazzo del presidente. La folla ha scatenato una sassaiola
contro gli agenti. Anziché placarsi il moto di protesta antiamericano si allarga ad
altri paesi. Migliaia di manifestanti hanno sfilato a Peshawar, in Pakistan, a Kuala
Lumpur, in Malaysia, e a Dacca in Bangladesh. Da Islamabad un severo strale contro
Washington. “E' importante che azioni tanto irresponsabili e riprovevoli non accadano
di nuovo'', ha detto il portavoce del ministero degli Esteri pakistano.