Pakistan: libero un cristiano schiavizzato da un ricco musulmano
Un ricco proprietario terriero musulmano ha sequestrato un padre di famiglia cristiano
a Faisalabad, per un debito in denaro contratto quando egli lavorava alle dipendenze
del possidente e - secondo l'accusa - non restituito. In realtà, spiegano fonti della
famiglia, l'uomo ha abbandonato il lavoro perché sottoposto a sfruttamento e malversazioni,
a fronte di una paga minima. L'intervento di attivisti di Ncjp - la Commissione nazionale
di Giustizia e pace della Chiesa cattolica pakistana - ha permesso di dirimere in
modo pacifico la controversia e restituire la libertà al cristiano. Restano però,
come sottolinea un sacerdote, i retaggi di un "sistema feudale" che costringe "poveri
lavoratori in condizioni di schiavitù". Interpellato dall'agenzia AsiaNews, padre
Khalid Rasheed Asi parla di un "sistema feudale che prevale nelle aree più remote
del Pakistan" in cui è "pratica comune che i ricchi proprietari concedano in prestito
una somma di denaro" per poi "mantenere i lavoratori in condizioni di schiavitù per
intere generazioni". Senza poter, aggiungere, "fare alcun altro lavoro". "Sono felice
- conclude il sacerdote - che questa vicenda si sia risolta in modo positivo". (R.P.)