Amman: l'ingresso del nuovo vicario della Giordania, mons. Lahham
“Destinato a tutti, cristiani e musulmani, ricchi e poveri, sani e malati, giovani
e vecchi. Sia che si tratti della Giordania e dei suoi abitanti, o della Palestina
e della sua gente, le preoccupazioni e le aspirazioni di tutti sono una responsabilità
per noi davanti a Dio e davanti alla storia”. Con queste parole il patriarca latino
di Gerusalemme, Fouad Twal, ha salutato mons. Maroun Lahham che questa mattina, ad
Amman, ha fatto il suo ingresso come vescovo titolare di Madaba e vicario patriarcale
per la Giordania, succedendo a mons. Selim Sayegh. Nella chiesa del Sacro Cuore di
Gesù di Tilaa-el-Ali, alla presenza di numerose autorità religiose e civili e dei
rappresentanti del Governo, il patriarca Twal ha ricordato l’impegno del suo nuovo
vicario a Tunisi, diocesi dove per sette anni ha svolto il ministero episcopale. “Seguiamo
con preoccupazione ciò che sta succedendo in alcuni dei nostri Paesi arabi - ha detto
Twal - Il movimento popolare è partito dalla sua vecchia diocesi, Tunisi. Dai suoi
commenti su questi moti abbiamo percepito l’amore per la sua diocesi e apprezzato
la valutazione equilibrata della situazione con conclusioni appropriate lontane da
pregiudizi ed esagerazioni. Qui in Giordania - ha concluso - proviamo dolore e tristezza
per le vittime e i feriti nei Paesi vicini. Speriamo, preghiamo e lavoriamo per la
stabilità e il dialogo”. Mons. Lahham arriva in Giordania dove vivono 200 mila cristiani,
di cui 50 mila cattolici. Nel Paese hascemita ci sono anche 30 mila rifugiati iracheni.
La nomina di mons. Lahham a vescovo ausiliare e vicario patriarcale per la Giordania,
da parte di Benedetto XVI, risale al 19 gennaio scorso. (R.P.)