2012-02-23 12:31:10

Spazio nel web per i giovani stranieri nati in Italia: è il progetto Istat "Noi più dieci"


Si chiama “Noi più dieci” il progetto promosso dall’Istat e rivolto alle “seconde generazioni”, i ragazzi nati in Italia da genitori stranieri o da rifugiati, o cresciuti nel nostro Paese. A loro – fino al 29 febbraio – l’Istat chiede di raccontare il futuro che hanno in mente per sé e per l’Italia da qui a dieci anni. Il servizio è di Davide Maggiore:RealAudioMP3

I sogni, i desideri, la professione che immaginano di svolgere, il luogo in cui vivranno: sono questi i temi su cui i ragazzi stranieri nati in Italia potranno esprimersi, sfruttando tutti i mezzi di comunicazione. Oltre che con i testi scritti, sarà possibile partecipare anche con contributi video e audio e persino con un semplice messaggio sms inviato dal cellulare. I lavori saranno poi pubblicati in rete sul canale Youtube del censimento, nella pagina dedicata a “Noi più dieci”, sul sito dell’Istat. A diffondere i materiali sul web contribuirà, oltre all’Istat, anche la Rete G2 Seconde Generazioni: creata nel 2005, l’Associazione collabora alla realizzazione del progetto. Uno dei rappresentanti della Rete, Ezequiel Iurcovich, ha spiegato come immagina il quadro che sarà delineato dai contributi:

“Un’immagine fatta di tanti piccoli gesti quotidiani, anche sogni e aspirazioni quotidiane, sogni diversi, accomunati dall’esperienza di vita che si svolge oggi in Italia”.

Un’Italia in cui i ragazzi di seconda generazione rappresenterebbero, se presi insieme, una città delle dimensioni di Napoli, con circa un milione di abitanti. Un’Italia che è anche il Paese in cui questi giovani hanno trascorso tutta o quasi la loro vita. Lo spiega ancora Ezequiel Iurcovich:

“Le seconde generazioni non sono emigrate, perché o sono nate in Italia oppure sono arrivate in Italia quando erano piccole, al seguito dei propri genitori, all’età di due, tre, quattro o cinque anni, ma che in Italia hanno seguito tutto il percorso scolastico”.

Il valore dell’iniziativa “Noi più dieci”, che costituisce una sorta di corollario del censimento 2011, va quindi oltre le statistiche. E’ Michela Paciello, referente Istat per il progetto, a chiarire che importanza ha questo sguardo posato sulla realtà delle seconde generazioni:

“E’ una presenza, di cui è importante non solo rilevare la consistenza numerica, ma anche, in qualche modo, riconoscerne le aspirazioni e le ambizioni. E’ un’opportunità ulteriore per conoscerci e per favorire comunque una coabitazione serena e costruttiva”. (ap)







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