2012-02-23 15:44:40

La Corte europea di Strasburgo condanna l'Italia per i respingimenti verso la Libia


L’Italia ha violato l’articolo 3 della Convenzione europea per i diritti dell’uomo, perché attuando la politica dei respingimenti verso la Libia ha esposto i rifugiati respinti al rischio di maltrattamenti in Libia e di rimpatrio in Somalia ed Eritrea. Lo ha stabilito la Corte europea dei diritti umani di Strasburgo che, accogliendo il riscorso di 11 somali e 13 eritrei respinti nel 2009, ha condannato l’Italia a versare un risarcimento di 15 mila euro ciascuno ai ricorrenti. E’ una sentenza storica, commenta Christopher Hein, direttore del Consiglio italiano per i Rifugiati. Francesca Sabatinelli lo ha intervistato:RealAudioMP3

R. – Siamo molto soddisfatti. Non c’è una condanna dell’Italia, una condanna a tutto campo di ciò che l’Italia ha fatto e con grande bravura per salvare migliaia e migliaia di vittime nel mare, ma una condanna per una politica precisa, che voleva semplicemente sbarazzarsi in modo leggero delle persone, evitando il loro arrivo in Italia e quindi onorare anche questo accordo, a suo tempo sottoscritto, tra Berlusconi e Gheddafi, l’accordo di amicizia con la Libia.

D. – Il richiamo importante che arriva da Strasburgo adesso è un qualcosa che la politica italiana deve raccogliere...

R. – E’ obbligata a raccoglierlo. C’è un pronunciamento alla fine della motivazione della sentenza che dice chiaramente che l’Italia dovrà adoperarsi affinché i ricorrenti, che si trovano ancora in Libia, non siano inviati nei Paesi di origine e non siano sottoposti a trattamenti inumani. E questo vuol dire che nella prossima missione del ministro cancelliere, il ministro degli Interni, a Tripoli, si dovrà rendere conto di questo pronunciamento e quindi cambiare rotta. Certamente noi pensiamo che bisogna fare un accordo con la Libia e anche assisterla, affinché ci sia rispetto da parte sua degli obblighi internazionali, che ci siano centri di accoglienza e non di detenzione, che ci sia il rispetto delle persone, dei migranti e dei rifugiati. Tutto questo impegna l’Italia in una rinnovata, totalmente diversa cooperazione con i Paesi del Nord Africa e innanzitutto con la Libia. (ap)







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