2012-02-23 13:19:01

Argentina. I vescovi deplorano la repressione delle proteste pacifiche e chiedono garanzie circa l’attività mineraria


I vescovi della zona argentina di Patagonia-Comahue hanno criticato l'attività estrattiva in corso e hanno chiesto il rispetto del diritto internazionale e nazionale per questa attività, oltre a "deplorare" la repressione che si è verificata nella zona "La Alumbrera" Catamarca. “Deploriamo ciò che sta accadendo in diverse regioni del paese, dove si reprime la protesta pacifica e si divide la società, mentre l'attività mineraria rimane impunita o viene messa in discussione in modo superficiale" si legge nel comunicato dei vescovi. Il dibattito sulla “megaminería” è diventato un problema dall'inizio di gennaio, quando sono iniziati i blocchi stradali e le manifestazioni nel nord-ovest del paese contro lo sfruttamento dei giacimenti minerari nella zona Famatina (La Rioja), Bajo La Alumbrera e Agua Rica (Catamarca). I più coinvolti sono stati i residenti di Tinogasta, che avevano fermato i camion che trasportavano rifornimenti per La Alumbrera: ciò ha scatenato una vera repressione delle forze dell'ordine che ha lasciato otto feriti da proiettili di gomma, secondo la stampa locale. In occasione del VIII Incontro delle diverse Commissioni di Pastorale della Regione della Patagonia-Comahue, il cui tema centrale è stato la Chiesa e la cura per la natura, tutti i partecipanti hanno firmato la richiesta di un dialogo con le autorità. “Vogliamo condividere la nostra posizione in merito all'impatto ambientale delle miniere, che suscita gravi preoccupazioni in gran parte del popolo argentino” dice la lettera inviata all’Agenzia Fides. La Chiesa propone un dialogo aperto e dei limiti sulle questioni controverse, oltre all'impegno per garantire che le città e le aree vicine ai progetti minerari possano mantenere: il proprio stile di vita, il loro lavoro, il loro sistema produttivo, le loro acque, le loro colline, la loro foresta. Inoltre si chiede di esprimere la volontà politica di un efficace controllo sociale su questi accordi e il rispetto della legge argentina e della legge internazionale, che protegge i diritti e i territori dei popoli indigeni. Questo documento è firmato dalle diverse Commissioni di pastorale diocesana e dai vescovi delle Diocesi di Alto Valle di Rio Negro, Comodoro Rivadavia, Neuquén, Rio Gallegos, San Carlos de Bariloche e Viedma, e della Prelatura di Esquel.

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LVI no. 54







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