2012-02-22 14:04:41

Messico. Disastro ambientale e siccità: è emergenza nella Sierra Tarahumara


Il disboscamento illegale e l'inquinamento dei fiumi sono alcuni dei danni riconducibili alla “corruzione” e all’“immoralità” delle autorità, i cui effetti hanno causato la fame nella Sierra Tarahumara. È quanto riportato dall'editoriale del settimanale “Desde la Fé” dell'arcidiocesi di Mexico e rilanciato dall’agenzia Fides. La situazione nell’immediato “può essere tenuta sotto controllo, ma a lungo andare continuerà ad essere latente, non solo a causa dello stile di vita nella zona di Tarahumara, ma soprattutto a causa della siccità, che colpisce metà del Paese e che si sta mostrando come un problema più grave a livello mondiale: lo squilibrio ecologico che porta al disastro ambientale". Il settimanale diocesano fa notare che in Messico sono state colpite irresponsabilmente e in maniera irreversibile le risorse naturali locali, con la complicità di funzionari corrotti a tutti i livelli, “motivati da avidità economica e rapacità immorale”. “La risposta a questa emergenza - recita l’editoriale - deve essere ora un cambio di mentalità nelle persone e nelle nuove politiche pubbliche di governo per risolvere i problemi a lungo termine. La natura merita maggiore rispetto e cura”, conclude il testo. Anche mons. Rafael Sandoval Sandoval, vescovo della diocesi di Tarahumara, in un’intervista alla stampa della zona, ha denunciato che la gente di Tarahumara ha fame: “la Chiesa missionaria nella zona stava preparando ‘Red Serrana’, un progetto di solidarietà e di sviluppo della comunità. La siccità però è arrivata a sorpresa. Ho detto ai parroci - ha spiegato - di muoversi per portare aiuti alle comunità che ne hanno bisogno”. A tale emergenza, riporta ancora Fides, si è riallacciato pure mons. Armando Colin Cruz, vescovo ausiliare dell'arcidiocesi di Mexico, che nell’omelia della terza domenica di febbraio - quando in Messico si celebra la Giornata della Pontificia opera dell'infanzia e dell’Adolescenza missionaria - ha parlato della situazione precaria in cui vivono milioni di bambini, sia in Somalia come nella Sierra Tarahumara: “ci sono molte famiglie distrutte, prive del necessario per vivere: mancanza di cibo, di assistenza sanitaria, di medicine, di educazione; a molti - ha concluso - manca la pace e perfino la serenità per poter affrontare tutti i problemi che vive il nostro mondo”. (G.A.)







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