2012-02-22 14:04:19

Honduras: allarme violenza sui bambini in tutto il Paese


L’Honduras è la più povera delle 7 nazioni del Centroamerica, e lamenta una situazione molto grave in particolare per la violenza contro i minori. Su una popolazione di oltre 8 milioni di abitanti - riferisce l'agenzia Fides - registra un tasso di omicidi di 82,1 ogni 100 mila. L’80% della popolazione è povera o molto povera, circa il 20% appartiene alla classe medio-bassa e solo pochi sono i ricchi, i quali gestiscono l’economia e gli affari del paese. Il 51%, ossia oltre la metà dell’intera popolazione honduregna, è costituito da bambini e ogni giorno ne viene assassinato almeno uno. In pochi anni, in tutto il Paese ci sono state morti violente, 7.300 giovani assassinati, colpiti alla testa con armi da fuoco, uccisi da poliziotti, militari, guardie di sicurezza, narcotrafficanti, in scontri tra bande criminali o da sicari o dal crimine organizzato. Secondo i dati diffusi da Casa Alianza, una Organizzazione internazionale non governativa che assiste bambini e bambine in difficoltà, ogni giorno vengono assassinate 3 persone con meno di 22 anni. Alcuni minori di 14 anni che vengono coinvolti nelle Maras (bande organizzate) sono talmente terrorizzati che quando cercano di fuggire si suicidano. C’è grande povertà, manca l’istruzione, mezzo milione di bambini non frequenta la scuola, alcuni lavorano ogni giorno da quando hanno 6 o 7 anni, sebbene la legge dica che nessuno può lavorare fino ai 14 anni di età e non oltre 6 ore in lavori non a rischio. Nel Paese 20 mila bambine, tra 8 e 18 anni, sono impiegate come domestiche e subiscono violenza fisica morale; 300 mila bambini lavorano nelle miniere, nelle piantagioni di caffè, canna da zucchero e nella pesca. 150 mila, tra i 6 e i 14 anni, lavorano in attività ad alto rischio con ruoli da adulti. Ogni anno 100 mila honduregni emigrano negli Stati Uniti, tra questi 8 mila bambini che vengono violentati, venduti, obbligati a prostituirsi, allontanati dalle rispettive famiglie. L’Honduras sta diventando un narco Stato, dove ogni giorno atterrano due aerei carichi di cocaina e dove circolano liberamente milioni di armi che nessuna delle 60 mila guardie di sicurezza privata controlla. Non si pagano tasse, c’è narcotraffico, crimine organizzato, mancano istruzione, sanità, servizi sociali. Ogni anno, tra 80 mila e 100 mila honduregni, compresi i bambini, si recano clandestinamente verso gli Stati Uniti, molti muoiono durante il tragitto. La violenza contro i minori è enorme, i più grandi iniziano a violentare le proprie sorelle che a loro volta sono sistematicamente violentate da genitori, nonni e altri uomini. Tra le numerose realtà organizzate che tentano di fare fronte a questa emergenza, c’è Casa Alianza, organizzazione internazionale non governativa che lavora in Honduras dal 1978 per assistere bambini e bambine in difficoltà. L’istituto è aperto 24 ore al giorno per aiutare i piccoli a rischio sociale, senza casa, cibo né possibilità di studiare. Ci sono periodi in cui si fermano a dormire nell’istituto fino a 180 bambini, alcuni arrivano con le armi in mano. Grazie al programma di assistenza denominato “Querubines”, vivono e dormono 25 bambine salvate dalla schiavitù sessuale che arrivano con il fisico mutilato. Altre giungono a Casa Alianza per partorire perché non hanno nessuno che si prenda cura di loro. Il 30-40 % dei parti nel Paese sono di bambine dai 12 ai 14 anni. Si registrano 3 aborti al giorno di bambine tra i 12 e i 16 anni di età. Tra le iniziative del Centro c’è anche un programma di reinserimento familiare grazie al quale ogni anno vengono riportati a casa 120-150 bambini, molti purtroppo non possono rientrare a causa degli abusi. Il Centro provvede a nutrirli, vestirli, dare loro strumenti per andare a scuola, oltre a fornire una unità terapeutica per liberarli dalla dipendenza della droga. (R.P.)







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