155 anni fa nasceva Heinrich Rudolf Hertz, lo scienziato che scoprì le onde radio
“Non c'è nessun tipo di utilizzo”. “Abbiamo queste misteriose onde elettromagnetiche
che non possiamo vedere ad occhio nudo, ma che ci sono”. Niente di più che una teoria
scientifica dimostrata, insomma: era questo che il prof. Heinrich Rudolf Hertz – di
famiglia ebrea convertita al cristianesimo – rispondeva ai suoi studenti quando, impressionati
dagli esperimenti di quel giovane e brillante docente, gli domandavano in che modo
si potessero utilizzare quelle “nuove” onde elettromagnetiche. “È solo un esperimento
che dimostra che Maxwell aveva ragione”, replicava pacato Hertz, riferendosi alla
nuova teoria elettromagnetica che James Clerk Maxwell aveva formulato nel 1884. Ma
quello che Hertz ha scoperto pochi anni dopo, con i suoi “oscillatori”, in un angolo
dell’aula di Fisica – dove appena 28.enne insegna all'Istituto tecnico Karlsruhe di
Berlino – è la scintilla da cui sta per scoccare la rivoluzione mediatica del Novecento.
A Berlino, Hertz trova le apparecchiature per chiarire ed espandere gli studi di Maxwell
ai quali da tempo si dedicava, provocando in circuiti elettrici semplici (gli oscillatori
di Hertz, appunto) delle scariche oscillanti di altissima frequenza, riuscendo poi
a captarle con circuiti risonanti rivelatori. I suoi esperimenti arrivano a sondare
tutti gli aspetti delle onde elettromagnetiche: riflessione, rifrazione, polarizzazione,
interferenza e velocità. Il ventaglio completo di un genio che essendo anche un uomo
riservato e non roso dall’ambizione, si limita ad archiviare i propri risultati come
mere prove speculative, senza finalità pratiche. Un abbaglio involontario ma enorme,
perché quelle onde invisibili, che oggi portano il suo nome, daranno “vita” al telegrafo
senza fili, alla radio, alla tv, al radar, alla telefonia cellulare. Hertz, di salute
malferma, muore a nemmeno 37 anni, il 1 gennaio 1894. L’8 dicembre 1895, lo sparo
da dietro la collina di Villa Griffone cambia la storia del mondo moderno: Guglielmo
Marconi ha effettuato la prima trasmissione senza fili. Le onde invisibili di Hertz
hanno tenuto a battesimo la radio. (A cura di Alessandro De Carolis)