Grecia. Barroso ottimista: sventato definitivamente il fallimento
“Abbiamo definitivamente chiuso la porta al fallimento” della Grecia: così il presidente
della Commissione Europea, José Manuel Barroso, si è espresso dopo l’accordo raggiunto
dall’Eurogruppo, che nella notte ha dato il via libera ai 130 miliardi di euro di
aiuti ad Atene. Soddisfazione è stata espressa anche dalla Banca centrale europea
(Bce) e dal ministro dell’Economia della Danimarca, presidente di turno del Consiglio
Ue. Per un commento su questo accordo, Federico Piana ha intervistato Lucio
Battistotti, direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea:
R. – Costituisce
il salvagente che era assolutamente necessario per non dichiarare fallimento. C’è
però una condizione derivante da questo prestito, ovvero la presenza permanente di
una task force dell'Eurocommissione sul suolo greco. Questa è, di certo, una
condizione pesante per la Grecia da accettare. Credo che quello che sia stato importante
finalmente, è dire che, c’è solidarietà nei confronti della Grecia, che si accompagna
a un forte impegno da parte dei leader politici greci per risanare l’economia.
D.
– Questo però, significa che la Grecia deve fare un’altra manovra di "lacrime e sangue"...
R.
– L’economia greca ha bisogno di essere alleggerita, in modo di ripartire per attirare
gli investimenti sia greci che esteri. Ripartire, quindi con nuovo sviluppo e creazione
di nuovi posti di lavoro. Per fare questo cosa ci vuole? Un sistema di tasse efficiente
e trasparente, un’amministrazione che sia efficiente ed efficace nel raggiungere i
propri obiettivi, e un clima favorevole alla creazione di impresa.
D. – Dobbiamo
dire che la Grecia a questo punto è sotto tutela: ogni atto governativo, sia economico
che politico, deve essere deciso dall’Europa.
R. – L’Europa è un unico continente
geografico, ha un mercato unico, ha una moneta unica, ma non è ancora uno Stato federale,
non ha un bilancio federale e non ha una banca centrale di tipo federale. È questo
quello che ci manca, perché credo, che questa task force, che monitorerà gli sforzi
della Grecia, dovrà in effetti stare molto attenta a "non allargarsi troppo", nel
monitoraggio sulla scena economica e sociale ed eventualmente anche politica. Deve
usare moltissima attenzione, ma la soluzione non è in queste cose, la soluzione è
una vera Banca centrale europea, che possa essere il prestatore di ultima istanza,
cioè una banca centrale come la Federal reserve, che in caso di difficoltà, è capace
di intervenire sul mercato, e di stroncare la speculazione sul nascere, come hanno
fatto negli Stati Uniti. (bi)