Consiglio d’Europa: in Italia più impegno contro la discriminazione
“Nonostante qualche progresso, è ancora necessario un maggiore impegno per combattere
l’istigazione all’odio e proteggere Rom e immigrati dalla violenza e dalla discriminazione”.
Si apre così il rapporto dell’Ecri (Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza
del Consiglio d’Europa) sull’Italia. Il presidente ad interim, François Sant’Angelo,
scrive che l’Italia dispone ora di un’efficace normativa contro la discriminazione
e la violenza razzista nello sport, ma che aumentano i discorsi razzisti in politica.
Gli immigrati – spiega - sono sempre presentati come fonte di insicurezza e questo
linguaggio discriminatorio influenza l’opinione pubblica. Anche se un certo numero
di comuni e di regioni hanno adottato programmi a favore dell’inclusione sociale,
i Rom continuano a subire discriminazione ed emarginazione. I campi nomadi, seppure
autorizzati, sono relegati in aree lontane dai centri urbani. Mentre i campi abusivi,
sono oggetto continuo di sgomberi forzati e demolizioni. La politica dei respingimenti,
inaugurata nel maggio del 2009, che prevede di rimandare nel Paese di origine i battelli
intercettati in mare aperto tra l’Italia e la Libia, ha privato un certo numero di
persone della possibilità di fare valere il loro diritto d’asilo. Altri problemi sono
stati riscontrati a seguito degli eventi del Nord Africa agli inizi del 2011. Non
si possono non deplorare i respingimenti affrettati e le condizioni di accoglienza
inadeguate. Persistono i pregiudizi contro i musulmani e l’antisemitismo, e si segnalano
casi di discriminazione nei confronti dei gruppi vulnerabili nell’accesso agli alloggi
dati in locazione da privati. L’Ecri ha previsto una procedura di valutazione intermedia
entro due anni e formulato un certo numero di raccomandazioni tra cui la garanzia
di protezione per tutti i Rom, soprattutto per chi subisce operazioni di sgombero,
e il rispetto del principio del non respingimento. Il rapporto è stato elaborato sui
dati raccolti durante la visita dell’Ecri in Italia nel novembre 2010 e tiene conto
degli ultimi sviluppi fino a giugno 2011. (F.S.)
Bollettino del Radiogiornale
della Radio Vaticana Anno LVI no. 52