2012-02-20 14:05:02

Unione Africana: insicurezza e divergenze al vertice di Cotonou


Una ‘road map’ che stabilisce una stretta collaborazione tra la presidenza di turno dell’Unione Africana (Ua) e un gruppo di ex capi di Stato per monitorare gli scenari di instabilità più preoccupanti. E’ quanto deciso al vertice informale tenutosi nel fine settimana a Cotonou, capitale del Benin, a cui fino a gennaio prossimo spetta la presidenza dell’organismo continentale. Alla riunione - riferisce l'agenzia Misna - hanno partecipato 14 presidenti che, tuttavia, non hanno rilasciato un comunicato finale. In base alle poche informazioni filtrate dall’incontro, la loro attenzione è stata rivolta alla ribellione tuareg attiva nel Nord del Mali, a causa di una grave crisi umanitaria su scala regionale, alle tensioni tra Sudan e Sud Sudan e al gruppo estremista Boko Haram che destabilizza la Nigeria. Nel suo intervento il presidente di turno, l’economista beninese Thomas Boni Yayi, ha posto l’accento da una parte sul “persistere di crisi” e dall’altra “sull’insorgere di nuove minacce alla sicurezza dei nostri Stati e delle nostre popolazioni”, in particolare nell’area del Sahel, soprattutto “dopo la fine del conflitto in Libia che fa affluire armi, anche pesanti” in più Paesi “già impegnati con ll’ala maghrebina di Al Qaida (Aqmi) e altri gruppi criminali”. A Cotonou i presidenti africani hanno inoltre evidenziato che “la recrudescenza del terrorismo e del narcotraffico” ma anche “la pirateria marittima nel Golfo di Guinea e a largo delle coste somale” costituiscono altrettanti motivi di preoccupazione per l’Ua. Oltre ai recenti eventi di cronaca, alla riunione di Cotonou Boni Yayi ha evidenziato “il grande paradosso dell’Africa, continente del futuro che non è unito nella sua marcia verso la pace, la stabilità e lo sviluppo”. Elemento emblematico delle divisioni è stato il mancato voto al vertice di gennaio a Addis Abeba sulla scelta del presidente della Commissione, la massima istituzione dell’organismo continentale. Alla fine è stato prorogato il mandato del presidente uscente, il gabonese Jean Ping, fino al prossimo vertice che si terrà a giugno in Malawi. In apertura della riunione il Capo di Stato beninese ha precisato che la “difficile questione della presidenza della commissione non è all’ordine del giorno”, annunciando che un comitato di otto membri provenienti dalle cinque regioni del continente è stato istituito per esaminarla. La scorsa settimana il governo sudafricano ha ribadito la sua intenzione di ottenere l’incarico per il suo ex ministro degli Esteri, Nkosazana Dlamini-Zuma. In conclusione il presidente di turno dell’Ua ha annunciato che durante il suo mandato si adopererà per “rafforzare l’unità dell’organismo, la sua capacità di rispondere alle sfide e alle nuove minacce alla sicurezza del continente”. (R.P.)







All the contents on this site are copyrighted ©.