I Salesiani denunciano ad Acs le difficoltà dei profughi cristiano-iracheni in
Turchia
Don Andrés Calleja, dell’Opera dei Padri salesiani di Istanbul – dove è stato inviato
nel 2011 per ricoprire l’incarico di direttore ed economo della comunità dall’ispettoria
di Indonesia e Timor Est di cui fa parte – denuncia alla Fondazione Pontificia Aiuto
alla Chiesa che soffre (Acs) la situazione che si trovano spesso ad affrontare i rifugiati
iracheni in Turchia. Lunghe attese per ottenere i visti verso l’Europa, gli Stati
Uniti e il Canada, spesso di tre o quattro anni, durante i quali gli adulti non possono
lavorare né i bambini studiare e le esigenze spirituali (spesso i profughi sono cristiani),
completamente ignorate. Molte famiglie, infatti, vengono collocate in aree dove non
c’è una comunità cristiana e prive di qualunque servizio pastorale, così sono prese
in cura dai Salesiani che si occupano principalmente dell’istruzione dei minori, operando
spesso al confine tra legalità e illegalità, poiché in Turchia tutte le scuole private
dovrebbero essere registrate. Acs è una Fondazione di diritto pontificio istituita
da padre Werenfried van Straaten nel 1947 con l’obiettivo di sostenere la pastorale
della Chiesa nelle aree in cui questa è perseguitata o si trova priva di mezzi per
adempiere alla sua missione. (R.B.)