Chiesa e arte: pubblicato il catalogo della mostra dedicata al 60.mo di sacerdozio
di Benedetto XVI
È stato presentato a Roma il volume “Lo splendore della verità. La bellezza della
carità”, catalogo della mostra dedicata lo scorso anno ai 60 anni di sacerdozio di
Benedetto XVI. Il libro, edito dalla Libreria Editrice Vaticana, è una testimonianza
del rinnovato interesse della Chiesa per l’arte contemporanea nella sua totalità:
sia essa pittura, scultura, architettura o musica. Il servizio di Michele Raviart:
La Chiesa
e gli artisti devono tornare a incontrarsi, per offrire alla cultura “un esempio eloquente
di dialogo fecondo, “orientato a rendere questo nostro mondo più umano e più bello”.
Così Benedetto XVI si rivolse agli artisti nel 2011, manifestando l’esigenza di recuperare
un rapporto, quello tra arte e fede, storicamente privilegiato. Il cardinale Gianfranco
Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura.
“Io penso
che questo rapporto si possa ricostruire con un contributo reciproco. Gli artisti
danno a noi la nuova grammatica di nuovi linguaggi, che la nuova cultura comprende,
e noi diamo loro ancora alcuni soggetti, alcune narrazioni, che sono state capitali
per la storia dell’umanità“.
In questo senso, la mostra esposta lo scorso
anno nell’aula Paolo VI in Vaticano, è stato un tassello importante in questo percorso
di riavvicinamento. Sessanta opere di altrettanti artisti, in un orizzonte espressivo
che abbraccia tanto la pittura e la scultura, quanto architettura, musica e fotografia.
Micol Forti, curatore della collezione d’arte contemporanea ai Musei Vaticani:
“Il
bilancio è assolutamente positivo, sia della mostra che del catalogo: sono stati una
tappa molto importante di questo rinnovato dialogo fra la Chiesa e la cultura contemporanea,
di questa visione che la Chiesa sta riattivando, e che quindi coinvolge la cultura
davvero in tutti i suoi linguaggi e in tutti i suoi aspetti, e che in questa tappa
ha trovato un’espressione unica e rara per la risposta degli artisti e per la qualità
delle opere date”.
Opere come la stampa a carbone di Mimmo Jodice, la scultura
in bronzo e legno di Kengiro Azuma o l’arte povera di Jannis Kounellis, definita personalmente
dal Santo Padre un’espressione del “peso della quotidianità”. Lavori che uniscono
ingegno umano e bisogno di trascendenza. L’architetto Santiago Calatrava, che
ha contribuito alla mostra con un progetto per la cattedrale di St.John the Divine
a New York:
“Non c’è discussione sul fatto che la Chiesa sia stata il più
grande mecenate della storia dell’arte negli ultimi duemila anni, perché la religione
è un punto magnifico d’incontro, come elemento di pensiero e di espressione. In un
tempo in cui la comunicazione e tante cose si muovono su schemi virtuali, così la
materialità dell’oggetto costruito prende una grande rilevanza, perché ci lascia una
traccia consistente. Io credo che il linguaggio architettonico, pittorico e scultoreo
hanno oggi, dal mio punto di vista, una rilevanza enorme per fissare e per affermare
il nostro tempo”.
Bellezza, verità e carità, che hanno ispirato il titolo
della mostra, sono tra i temi più presenti nel Magistero di Benedetto XVI. Manifestazioni
di Dio che armonizzandosi insieme formano la realtà e “colpiscono il nostro cuore,
rendendolo più umano”. Ancora il cardinale Ravasi:
“La cultura contemporanea
ha spezzato la realtà in tanti frammenti: la vera realtà è di sua natura compatta,
ha in sé contemporaneamente un mistero di verità, un’epifania di bellezza e anche
un segreto fuoco di amore”.