"Quest'anno il Festival
era molto debole ed il trucco è stato quello di creare questo pandemonio", a partire
da Celentano, "proprio per non dichiarare una debolezza strutturale, a partire dalle
canzoni meno forti rispetto alle edizioni precedenti". Lo afferma a 105 FM,
Paolo Taggi, autore televisivo, docente, esperto di comunicazione, per il quale
la conduzione dei comici è stata spesso caratterizzata da "volgarità gratuite" con
il ricorso ad "un uso eccessivo di parolacce". "In un momento di degrado sociale
si inserisce in tv, chiamata a migliorare la società, un Festival allo sbando". "Direi,
conclude Taggi, che si è trattato di un Festival di scorciatoie", anche per l'uso
fatto della bellezza femminile. "Sono state usate tutte le procedure abbreviate per
arrivare al risultato". (di Luca Collodi)