Giornata di riflessione. Il Papa: senza convinzione nelle verità di fede non possiamo
rievangelizzare l’umanità
Benedetto XVI ha concluso ieri sera con un suo intervento, nell’Aula nuova del Sinodo,
la Giornata di preghiera e riflessione da lui convocata in vista del Concistoro. Ce
ne parla Sergio Centofanti.
E’ stata una
giornata di preghiera e di riflessione intensa e appassionata con tanti interventi
definiti dal Papa un “ampio mosaico di idee e di proposte”. Benedetto XVI ha ringraziato
i relatori, definendo la relazione del cardinale designato Dolan "entusiasmante, gioiosa
e profonda", e la comunicazione di mons. Fisichella "un ricco contributo di idee e
di iniziative". Ha quindi messo in rilievo l’importanza del Concilio Vaticano II per
"riscoprire la contemporaneità di Gesù e della fede", rilevando la necessità di un
vero rinnovamento della catechesi per superare l’odierno “analfabetismo religioso”.
Ha riaffermato fortemente la necessità della profonda convinzione della verità della
rivelazione di Dio nel suo Figlio Gesù Cristo, poiché “se non c’è verità, non c’è
bussola e non sappiamo dove andare”, e “solo se c’è verità la vita è ricca e bella”.
Senza questa convinzione – ha detto - “non possiamo rievangelizzare l’umanità di oggi”.
Poiché Dio è amore, la verità si esprime nella carità e la carità a sua volta “dimostra
la verità”. Il Papa ha concluso che il motto dell’Anno della fede potrebbe essere
riassunto nelle parole: “Vivendo la verità nella carità”.
Sono intervenuti
poi 27 cardinali: si è parlato dei problemi dell’evangelizzazione nelle diverse aree
del mondo e nelle diverse culture: la crescita dei cristiani in Cina nonostante le
difficoltà, il dialogo interreligioso e la lotta contro la povertà in India, le prove
cui sono sottoposti i cristiani nei Paesi del Medio Oriente, l’importanza della religiosità
popolare per l’evangelizzazione nell’America Latina, il confronto con il secolarismo
che tende a emarginare la religione dalla vita sociale in Occidente, le sfide, le
difficoltà ma anche le prospettive incoraggianti e gli eventi che sono segno di speranza,
come le nuove e vivaci realtà ecclesiali, le Giornate Mondiali della Gioventù o i
Congressi Eucaristici internazionali, cosicché non mancano prospettive incoraggianti.
Si è parlato dell’emergenza educativa, del rinnovamento della catechesi, della trasmissione
della fede ai giovani, della formazione degli evangelizzatori - laici, religiosi e
sacerdoti -, della necessità di una fede matura, capace di testimonianza e di giudizio
sulla realtà del mondo di oggi. Si sono proposti suggerimenti per l’Anno della fede,
da un itinerario di approfondimenti che accompagni i diversi tempi dell’anno liturgico,
all’incoraggiamento di pellegrinaggi in Terra Santa e a Roma, a forme nuove di missione
popolare. Si è infine insistito sull’impegno ecumenico dei cristiani nell’annuncio
della fede comune in Cristo, sull’attualità del Concilio Vaticano II come bussola
per il cammino della Chiesa di oggi, sul valore della testimonianza della gioia cristiana
e della santità, e del fascino permanente delle figure dei Santi.