2012-02-17 08:41:18

Usa: prosegue il confronto fra episcopato e governo sulla libertà di coscienza


Una linea sulla quale i vescovi non intendono transigere: la tutela della vita contro i tentativi di dare ampia diffusione alle pratiche abortive e il rispetto della libertà di coscienza di coloro che si oppongono a tali pratiche, continua negli Stati Uniti a essere terreno di confronto con il governo. “Noi vescovi siamo pastori, non siamo politici, e non ci può essere compromesso sui principi”, ha ribadito il presidente della Conferenza episcopale (Usccb) Timothy Michael Dolan, arcivescovo di New York, ripreso dall’Osservatore Romano. L’annuncio fatto la settimana scorsa dal Presidente Obama di una parziale revisione delle linee guida relative ai piani di assistenza sanitaria coperti dalle assicurazioni private, è stata accolta con scetticismo dall’episcopato. Nelle intenzioni dell’Amministrazione le nuove norme dovrebbero consentire alle organizzazioni e istituzioni religiose (ritenute tali secondo criteri stabiliti dal governo, ma giudicate troppo restrittive) di essere liberate dall’onere di garantire gratuitamente ai propri dipendenti l’accesso a servizi che includono, appunto, anche le pratiche abortive. Ma l’aver spostato il peso economico di tali servizi sulle assicurazioni non è considerata una misura sufficiente dai vescovi. Tutto questo non significa che essi siano contrari alla riforma sanitaria. In una nota, è spiegato che “fin dal 1919 i vescovi sostengono l’accesso di tutte le persone a cure sanitarie dignitose”. Per la Chiesa dunque un’assistenza universale e a costi accessibili rimane quindi “un’urgente priorità nazionale e un imperativo morale” anche se, si specifica, i criteri delle riforma per essere veramente universali “devono proteggere la vita umana e la libertà di coscienza e non essere discriminatori nei confronti degli immigrati”. I vescovi hanno promesso che “continueranno a fare pressione al fine di ottenere la più grande protezione della libertà di coscienza”, a partire dall’approvazione del “Respect for Rights of Conscience Act”, il disegno di legge sul rispetto dei diritti all’obiezione che riguarda principalmente gli operatori sanitari. Un appello è stato lanciato in una lettera indirizzata al Senato dal cardinale Daniel N. DiNardo presidente della Commissione per le attività pro-vita dell’episcopato, che – riferisce l’agenzia Cns - definisce il provvedimento “necessario e ragionevole”. Un altro appello in tal senso è stato lanciato dal presidente dalla Commissione episcopale per la libertà religiosa mons. William Edward Lori. (L.Z.)







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