Giappone: i vescovi ricordano le vittime del terremoto e tsunami dell’11 marzo
A meno di un mese dal primo anniversario del terribile terremoto e tsunami che l’11
marzo del 2011 devastarono il nord-est del Giappone, causando il successivo disastro
nucleare di Fukushima, i 17 vescovi del Paese hanno concelebrato mercoledì scorso
nella cattedrale Sekiguchi di Tokyo una solenne Messa di suffragio per le vittime.
Un modo per esprimere la solidarietà collegiale di tutto l’Episcopato, riunito in
questi giorni nella capitale nipponica per la sua Assemblea plenaria annuale. La liturgia
, a cui hanno partecipato circa 400 fedeli e una sessantina di membri del corpo diplomatico
accreditato in Giappone, è stata preceduta da uno slide show di fotografie sugli interventi
compiuti dalla Caritas Giappone nelle aree disastrate. A presiedere la concelebrazione
– riferisce l’agenzia Ucan - c’era mons. Jun Ikenaga, vescovo di Osaka. Insieme a
lui il nunzio apostolico in Giappone, mons. Joseph Chennoth, che ha dato lettura a
un messaggio in inglese e italiano del cardinale Segretario di Stato Tarcisio Bertone.
L’omelia è stata svolta da mons. Tetsuo Hiraga, vescovo di Sendai, epicentro del terremoto
e del successivo maremoto all’origine del gravissimo incidente nella centrale nucleare
di Fukushima. Il presule ha espresso la sua personale gratitudine per gli aiuti e
ai volontari giunti da tutto il mondo per soccorrere le popolazioni colpite. Il terremoto
di Sendai di magnitudo 9.1 della scala Richter, è stato il quarto più potente mai
registrato al mondo. Ad oggi, il bilancio ufficiale delle vittime parla di 15.703
morti accertati, 5.314 feriti e 4.647 dispersi. Il 90% dei morti fu causato dallo
tsunami. (L.Z.)