Congo: dispersa marcia dei cristiani a Kinshasa nel 20.mo della repressione del '92
Alimenta critiche la repressione da parte delle forze dell’ordine della marcia dei
cattolici prevista ieri a Kinshasa ma dispersa in più punti della città con gas lacrimogeni
mentre tre sacerdoti e due religiose sono stati arrestati. L’organizzazione locale
di difesa dei diritti umani ‘Voix des sans voix’ (Vsv) - riferisce l'agenzia Misna
- ha denunciato con “fermezza il mancato rispetto da parte delle autorità della Costituzione
e della giustizia internazionale che sanciscono il rispetto delle manifestazioni pubbliche”.
In un comunicato ‘Vsv’ riferisce di “un imponente dispositivo di militari e agenti
di polizia che hanno disperso con eccessiva brutalità cortei di manifestanti pacifici”
e “sequestrato per ore fedeli riuniti nella chiesa di Saint Joseph” nel quartiere
di Matonge, nel comune di Kalumu, punto di arrivo previsto della manifestazione. Secondo
la stessa fonte, nella parrocchia sono stati arrestati padre Placide Okalema, Bernard
Mubayi e Léon Matiti assieme a due religiose non meglio identificate. L’emittente
locale ‘Radio Okapi’ riferisce invece che le persone bloccate nella chiesa di Saint
Joseph sono tornate libere solo dopo l’intervento dei Caschi blu della locale missione
Onu. Disordini si sono anche verificati alla parrocchia Saint Gabriel di Kalumu e
in quella di Saint Raphael nel comune di Limete. Alle denunce di diverse organizzazioni
locali e alle critiche degli organizzatori della marcia – il Consiglio dell’apostolato
dei laici cattolici congolesi (Calcc) – il commissario generale di polizia di Kinshasa,
Charles Bisengimana, ha risposto che gli agenti avevano “l’obbligo di impedire la
marcia poiché vietata dalle autorità locali”. Il commissario ha respinto le accuse
di un intervento “troppo violento” e precisato che i gas lacrimogeni sono stati utilizzati
“solo per disperdere militanti dell’Unione per la democrazia e il progresso sociale
(Udps, opposizione) che tentavano di raggiungere il corteo”. Commemorazioni del XX
anniversario della repressione di una marcia cristiana risalente al 16 febbraio 1992
si sono invece svolte senza difficoltà a Mbuji-Mayi, capoluogo della provincia caposaldo
dell’Udps. La marcia dispersa a Kinshasa coincideva con l’apertura della prima sessione
del nuovo parlamento dopo le legislative del 28 novembre. L’ordine del giorno della
seduta era la formazione dei vertici istituzionali provvisori dell’assemblea. In segno
di protesta per i risultati delle elezioni generali, hanno boicottato la seduta i
deputati dell’Udps dello storico oppositore Etienne Tshisekedi, sconfitto alle presidenziali
da Joseph Kabila, ma anche quelli dell’Unione per la nazione congolese (Unc) di Vital
Kamerhe. Inoltre è tuttora interrotto il segnale di trasmissione di cinque emittenti
radiotelevisive private: Elikya, Canal Kin, Canal Congo, Canal Futur e Radio Lisanga.
“Deploriamo il perdurare della politica di imbavagliamento della stampa con provvedimenti
abusivi che mirano a confortare il regime del pensiero unico” hanno sottolineato gli
attivisti di ‘Voix des sans voix’. (R.P.)